Via Vittorio, oggi Via Matteotti: la prima Aurelia Bis

12 marzo 2016 | 18:12
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Via Vittorio, oggi Via Matteotti: la prima Aurelia Bis

Con la nuova strada, fatta iniziare da Piazza Colombo fino ai Cappuccini, si andava ad evitare il centro storico

Sanremo. Se la si prova a chiamare Via Vittorio è probabile che qualche adolescente non afferri di cosa si stia parlando. Eppure quella che oggi è Via Giacomo Matteotti, oltre a portare nel suo nome l’influenza del periodo storico di Re Vittorio Emanuele, è “la prima Aurelia bis” realizzata sul nostro territorio.

Il percorso di Via Vittorio è infatti stato realizzato poiché, all’epoca, la strada romana passava da Via Palazzo e Via Corradi. Un percorso troppo stretto per le carrozze dell’epoca. Ecco allora che con la nuova strada, fatta iniziare da Piazza Colombo fino ai Cappuccini, si andava ad evitare il centro storico.

In quasi due ore, questa storia poco conosciuta della Città dei Fiori e della sua via centrale, oggi cuore socioeconomico, è stata raccontata nella lezione “Via Vittorio e l’inizio della modernità” che Leone Pippione ha tenuto all’Unitre Sanremo, introdotto dalla Dottoressa e Presidente Paola Forneris.

Già cartine del 1700 e 1800 rivelano una Sanremo agli albori e la successiva lenta espansione, con Via Gaudio, Pia Palazzo, Via Corradi, il torrente San Francesco (all’epoca torrente Francia), Piazza Santo Stefano (oggi Piazza Nota), il cimitero (in pieno 1800 nell’attuale zona di San Siro), ….

“Un centro abitato molto ridotto, in cui mancavano completamente quei servizi essenziali di pubblica utilità come oggi noi intendiamo” spiega Pippione nella conferenza.

L’avvicendamento di personalità e nobili famiglie ma anche le numerose vicende storiche condizioneranno necessariamente la progettazione e lo sviluppo urbano della città e, più precisamente, di Via Vittorio che sarà realizzata con in modo volutamente ortogonale.

Sarà il Piano Regolatore, firmato da Poggi a fine ‘800, a tracciare il reticolo delle nuove vie e i progetti di servizio di Sanremo, con il sistema urbano già realizzato con successo a Firenze. E sarà Bartolomeo Asquasciati il sindaco di quella modernità capace di protrarsi al futuro, di guardare oltre. Da qui, negli anni a venire, si snoderà il progresso e, con esso, l’inevitabile “l’inizio della modernità”.