Ventimiglia, 5 alberi fatti abbattere dalla parrocchia di San Secondo. Il motivo? Sporcavano

12 marzo 2016 | 13:05
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Ventimiglia, 5 alberi fatti abbattere dalla parrocchia di San Secondo. Il motivo? Sporcavano
Ventimiglia, 5 alberi fatti abbattere dalla parrocchia di San Secondo. Il motivo? Sporcavano
Ventimiglia, 5 alberi fatti abbattere dalla parrocchia di San Secondo. Il motivo? Sporcavano
Ventimiglia, 5 alberi fatti abbattere dalla parrocchia di San Secondo. Il motivo? Sporcavano
Ventimiglia, 5 alberi fatti abbattere dalla parrocchia di San Secondo. Il motivo? Sporcavano
Ventimiglia, 5 alberi fatti abbattere dalla parrocchia di San Secondo. Il motivo? Sporcavano

Stando a chi abita nel condominio che si affaccia sulla piazzetta, quei tigli, piantati circa 35 anni fa dall’ex parroco don Andrea, erano sani

Ventimiglia. Dovevano essere solo potati. Almeno così recitavano gli appositi cartelli posizionati lungo il piazzale antistante la chiesa di San Secondo. Invece, con grande stupore e rammarico dei residenti, i cinque tigli che ornavano la piazza sono stati abbattuti.
Tagliati di netto alla base del tronco da operai incaricati dalla parrocchia.

Il motivo? Per ora non ci sono fonti ufficiali a testimoniarlo. Ma l’ipotesi più accreditata è davvero sconcertante: gli alberi “sporcavano”.
Stando a chi abita nel condominio che si affaccia sulla piazzetta, quei tigli, piantati circa 35 anni fa dall’ex parroco don Andrea, erano sani.
Non è così secondo l’attuale parroco, in quale invece sostiene che gli alberi fossero malati. Così, almeno, ha risposto ad un residente adirato per la decisione presa.

Questa mattina, a San Secondo, si è scatenato un vero e proprio tam tam tra i cittadini. Le reazioni sono univoche: la rabbia per il taglio di quelle piante è tanta.

Il tiglio (Tilia tomentosa) è un albero molto longevo, appartenente alla famiglia delle Tiliaceae e originario dell’emisfero boreale. Imponente e dal tronco robusto, il tiglio può vivere anche 250 anni.
Le proprietà naturali delle sue foglie e dei suoi fiori sono note e apprezzate dalla fitoterapia, che le utilizza per combattere l’insonnia, il nervosismo e i disturbi delle vie aeree.
Questi alberi, però, hanno un “difetto”: le infiorescenze, protette da una brattea fogliacea ovoidale, rimangono nell’infruttescenza e, come un’ala agevolano, il trasporto a distanza dei frutti. Ma sporcano.