Vallecrosia, diffamazione a mezzo stampa e insulti per strada: è guerra tra maggioranza e opposizione
Protagonisti della vicenda il Sindaco Giordano, il suo vice Paolino e il Consigliere Quesada
Vallecrosia. Non si respira un clima di pace in Comune. Protagonisti di una bagarre iniziata i primi giorni di febbraio e conclusasi ieri sono il Sindaco Ferdinando Giordano, il vice Sindaco e Assessore Emidio Paolino e il Consigliere di opposizione Cristian Quesada.
Proprio ieri, al termine del Consiglio Comunale, Quesada aveva espresso il proprio disappunto sulla sua pagina Facebook: “Increscioso quanto accaduto questa sera”, ha scritto, “Due lunedì fa un esponente della maggioranza consiliare (di cui non faccio il nome perché dopo aver sbagliato ha fatto di tutto per recuperare) mi ha pesantemente insultato perché non condivideva la mia iniziativa. Ovviamente a tutela della mia persona ho chiesto che il Sindaco stigmatizzasse tale comportamento. Il Sindaco in maniera vergognosa mi ha risposto che lui comprende questo atteggiamento, perché quando uno mette impegno su una cosa che fa, può anche permettersi di etichettarmi come pagliaccio o buffone”.
Tutto è nato quando il Consigliere di Opposizione era impegnato a raccogliere firme per bloccare il piano dei parcheggi, studiato dal vice Sindaco Paolino e approvato nel Consiglio Comunale precedente.
In quell’occasione, Paolino aveva dato del “pagliaccio” a Quesada perché, dal suo punto di vista, travisava la realtà dei fatti in cerca di firme e consensi.
Un atteggiamento, questo, che ovviamente non era piaciuto al Consigliere, che si era sentito apostrofare pubblicamente con un appellativo non proprio gentile.
“Il comportamento del mio vice Sindaco è grave”, ha dichiarato Giordano, “Per questo lo stigmatizzo e lo censuro”. Ma il sentirsi dare del “pagliaccio”, secondo la maggioranza, non può essere messo sullo stesso piano di una diffamazione a mezzo stampa. E così ieri sera in sala consigliare, Giordano ha ricordato un episodio spiacevole che vede nuovamente protagonista Quesada, ma questa volta non come vittima bensì nelle vesti di delatore.
“Su un giornale online sono comparse delle dichiarazioni rilasciate dal Consigliere Cristian Quesada che hanno messo in cattiva luce la mia persona e la mia professionalità”, ha aggiunto Giordano, riferendosi ad un articolo pubblicato il 2 febbraio e apparso su una testata web. La frase incriminata è un commento del Consigliere di Opposizione relativo all’acquisto di un auto di rappresentanza del Comune: “l’Amministrazione preferì indirizzare fondi delle casse comunali per l’acquisto di un’automobile utile per le scampagnate del Sindaco a Genova“.
“Si tratta di accuse infondate e infamanti”, si difende Giordano, “Che ledono gravemente la mia figura di pubblico ufficiale (in quanto Sindaco) e di professionista. Io a Genova ci vado per lavoro due volte a settimana e non per fare delle gite, come scritto”.
Accuse, per di più, lanciate attraverso mezzo stampa e non pronunciate vis à vis durante uno scontro verbale.
“Vista la pesantezza del giudizio di Quesada, ho provveduto a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica”, ha reso noto il Sindaco.