Telecamere, Le parole di Massimo Cascio, Presidente dell’Associazione culturale “Legio Matutia”

11 marzo 2016 | 10:12
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Telecamere, Le parole di Massimo Cascio, Presidente dell’Associazione culturale “Legio Matutia”

Legio Matutia: “Il fatto è che al cittadino non interessa tanto la bomba fatta esplodere da un ipotetico kamikaze, quanto la sicurezza sua e dei suoi beni 365 giorni all’anno; al cittadino interessa poter passeggiare a tutte le ore del giorno e in tutte le zone della città in tranquillità, parcheggiare i suoi veicoli in ogni zona della città senza subire danni, chiudere la porta di casa e non doversi preoccupare di tornare e trovarla sottosopra”

Sanremo.Massimo Cascio, Il Presidente dell’Associazione culturale ‘Legio Matutia’ in merito alle telecamere della città di Sanremo afferma: “Vi ricordate la canzone del Festival di Sanremo che vinse nel 2013 nella sezione “nuove proposte” dal titolo ” Mi servirebbe sapere”?

Ecco, citando il vincitore Antonio Maggio mi servirebbe sapere se le telecamere dislocate nella città di Sanremo per motivi di sicurezza funzionano e,in caso affermativo, se esiste personale qualificato e operativo che visiona i filmati in tempo reale.

Perché se le telecamere ci sono e non funzionano allora credo che i cittadini siano legittimati anche a chiedere i danni al Comune di Sanremo per simulazione di sicurezza; perché ci ha venduto “la città del benessere” e ci siamo ritrovati invece fra le mani “la città del malessere”.

Recentemente ho subìto il furto della mia bicicletta in una zona dove dovrebbero essere in funzione le telecamere; altre persone hanno subìto furti di moto, effrazioni sulle loro automobili parcheggiate in strada, furti in appartamenti e chi più ne ha più ne metta.

Durante l’ultimo Festival della canzone pare che siano state collocate all’incirica 160 telecamere in città, vi è stato un grande dispiegamento di uomini e mezzi; reparti mobili, antiterrorismo, servizi segreti, metal detector, e forse è stato notato in città persino James Bond.

Il fatto è che al cittadino non interessa tanto la bomba fatta esplodere da un ipotetico kamikaze, quanto la sicurezza sua e dei suoi beni 365 giorni all’anno; al cittadino interessa poter passeggiare a tutte le ore del giorno e in tutte le zone della città in tranquillità, parcheggiare i suoi veicoli in ogni zona della città senza subire danni, chiudere la porta di casa e non doversi preoccupare di tornare e trovarla sottosopra.

Tutte cose che in una città normale, in un paese normale, dovrebbero essere…normali; in questa città è invece diventato normale timbrare il cartellino in mutande, fare intrallazzi per il proprio tornaconto, vedere ogni giorno per strada il trionfo del malaffare, tra spaccio di droga e vendita di merce contraffatta.

Mi servirebbe sapere, care istituzioni, quando verrà il tempo che accenderete queste telecamere prima che la città si spenga?”.