Oltre 100 donne nel 2015 hanno bussato al Centro Provinciale Antiviolenza

4 marzo 2016 | 07:22
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Oltre 100 donne nel 2015 hanno bussato al Centro Provinciale Antiviolenza

Ass. Pireri: “L’età si sta notevolmente abbassando: ora a subire sono anche ragazzine”

Sanremo. “Più di un centinaio di donne si sono avvicinate, nel 2015, ai nostri sportelli. Ma il dato che più mi preoccupa è che l’età si sta abbassando notevolmente: ora a subire sono anche ragazzine”.

La sconvolgente dichiarazione, proprio a ridosso dell’8 marzo, Festa della Donna, arriva dritta dalla bocca dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sanremo, Costanza Pireri, che oggi fa il punto sul Centro Provinciale Antiviolenza che, dopo la recentissima ottimizzazione sul territorio, attualmente è in capo al Comune di Sanremo con l’obiettivo di andare a coordinare i tre sportelli collocati presso i Servizi Sociali di Ventimiglia (struttura appena aperta) e Sanremo (sportello che ha iniziato questa attività tantissimi anni fa, allora parlando anche di tratta e che oggi, perciò, è la più ricca in fatto di radicamento sul territorio) e Imperia, in Viale Matteotti (molto legato a quello del Centro Provinciale oggi spostato nella Città dei Fiori).

Secondo i dati raccolti, la maggioranza delle donne che nel 2015 si sono rivolte al Centro sono di nazionalità italiana e la fascia di età prevalente è 40-59 anni. La forma di violenza per lo più è quella psicologica impressa per la maggior parte dei casi dal partner. La richiesta di solito riguarda il bisogno di ascolto/sfogo e l’analisi della situazione di violenza seguite dalla richiesta di supporto psicologico e di consulenza legale.

Il quadro, dunque, è sicuramente allarmante. Ma ciò che vale la pena sottolineare e che le persone che denunciano sanno di poter contare davvero su questa rete: un centro, strutturato sul nostro ponente, che le può accompagnare anche dopo la denuncia, attraverso un sostegno di un legale che può fornire tutele e sostegno psicologico, e soprattutto, la consapevolezza del “sè”. E nel caso in cui debbano forzatamente essere allontanate dal nucleo familiare, possono essere collocate in una delle tre case “segrete” in dotazione al Centro stesso.

Il Centro Provinciale Antiviolenza è presente ma anche futuro, poiché attivo e in prima linea per organizzare incontri nelle scuole grazie ad alcune donne del gruppo di autoaiuto di Imperia, SIAMA. Dopo essere riuscite ad uscire dal tunnel, queste testimonial coraggiose mettono a disposizione il loro bagaglio di vissuto per trasmettere i messaggi di cultura del rispetto. Il progetto con l’Asl è già organizzato “perché i ragazzini di oggi devono essere formati al rispetto, all’amore, alla giusta e naturale diversità della donna e, in conseguenza, all’uguaglianza di essa in quanto a diritti. Perché il ragazzino non educato di oggi può essere lo stalker e l’uomo violento di domani”.

Il Centro Provinciale Antiviolenza ha pertanto come finalità l’omogeneità degli sportelli di ascolto territoriali, i Progetti di presa in carico personalizzati in collaborazione con ats, il reperimento di strutture protette, la gestione di alloggi e pagamento utenze nonché la gestione degli incarichi di avvocati e psicologi, la formazione di volontari e operatori, i progetti di sensibilizzazione nelle scuole e sul territorio, la raccolta dati per report statistici e Regione e, infine, la collaborazione con partner ed enti/associazioni del territorio.

Così organizzato, il Centro offre servizio d’ascolto e analisi della situazione di violenza, sostegno psicologico, consulenza legale, gruppi di auto-mutuo aiuto dove presenti, accompagnamento nella fruizione di servizi pubblici e/o privati, inserimento in strutture protette quando necessario.