L’Ariston inaugura la stagione teatrale nell’incanto di “Futura – ballando con Lucio”
Un omaggio al poliedrico e indimenticabile artista bolognese, reso attraverso i volti e i colori della danza di oggi, quella del Balletto di Roma
Sanremo. Nella danza irretita dall’incanto, cullata e sospinta dalle storie e poesie di uomini che con i piedi nel fango alzano gli occhi al cielo; nell’immagine crudele e sognante generata dall’incontro fra la musica e le parole dell’immenso Lucio Dalla. Il Teatro Ariston ieri sera ha inaugurato così, con lo spettacolo “Futura – ballando con Lucio”, la stagione primavera 2016. Un omaggio, nell’anniversario della nascita, al poliedrico artista bolognese, reso attraverso i volti e i colori della danza di oggi, quella del Balletto di Roma.
Nato da un’idea del regista e drammaturgo Giampiero Solari, che ha affidato la scena alle abili mani della coreografa Milena Zullo e al genio del musicista e compositore Roberto Costa, “Futura – ballando con Lucio” ha dato forma espressiva alle tracce indelebili, alle canzoni indimenticate e indimenticabili di Lucio Dalla. Da “Balla balla ballerino” (1980) , “Anna e Marco”(1979) per arrivare, passando dalla “Casa in riva al mare” (1971) e “Piazza grande” (1971), a “Felicità” (1988) e “Futura” (1980); le note e i versi musicali hanno preso corpo in un universo di simboli, in un micromondo di storie intessute di amanti, di sogni, di periferie, trasformando i danzatori, come ha dichiarato la Zullo, in “piccole e grandi creature intrise di un’umanità forte e autentica, in naviganti e naufraghi dentro una follia che abita il reale”. Perché “Futura – ballando con Lucio” ha voluto essere non solo il ricordo di un grande artista che ha attraversato decenni di storie, eventi e parole, ma prima di tutto “la fotografia di un mondo che appartiene a tutti, lo specchio di una società indaffarata e normale che guarda al cielo per fuggire e cerca carezze per restare”.