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Il Duomo di Porto Maurizio si rifà il look, cantiere finito a settembre

24 marzo 2016 | 18:03
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Il Duomo di Porto Maurizio si rifà il look, cantiere finito a settembre

I lavori iniziati con grande impegno e notevole sforzo economico renderanno ancora più bella la chiesa d’Imperia

Imperia. Il terzo e ultimo lotto di lavori per la più grande ristrutturazione mai effettuata nella storia della basilica e concattedrale di San Maurizio (1828), in piazza Duomo, è già decollato. Se tutto procederà bene e non ci saranno intoppi l’impresa Formento dovrebbe sgomberare il cantiere nelle prime settimane di settembre. Giusto in tempo per festeggiare alla grande, il 22 settembre, giornata dedicata al Patrono di Porto Maurizio. Il Duomo è anche uno tra i luoghi più fotografati, filmati e visitati dai turisti imperiesi. Ma va ricordato anche che è la chiesa più grande della Liguria. La prima pietra fu posata il 6 maggio del 6 maggio 1781 da monsignor Stefano Giustiniani, allora vescovo di Albenga. Otto anni più tardi i lavori vennero interrotti, Soltanto nel 1818, un volta dichiarata l’unificazione della Liguria al Regno di Sardegna, si riprese l’edificazione. I lavori furono portati a termine nel 1828. Il nuovo tempio di San Maurizio venne infine consacrato il 28 ottobre 1838 dal cardinale Giacomo Luigi Brignale. La concattedrale è, di fatto, un rettangolo lungo circa settanta metri e largo quarantadue. Un grande edificio che comprende l’abside, i locali di servizio e le sagrestie, oltre gli alloggi ai piani superiori per il clero. Il Duomo sfiora, per altezza, i 50 metri (la cupola si ferma a 33 metri mentre i campanili toccano i 40 metri). Sono 236 le colonne, 11 gli altari.

Con quest’ultimo grosso intervento da 400mila euro i lavori iniziati con grande impegno e notevole sforzo economico (quasi 1,1 milioni di euro, ndr) più di due anni fa si avviano verso la fine. Oltre a interventi di restauro conservativo e manutenzione straordinaria alla facciata principale, al Duomo di Imperia si è lavorato alla cupola e alle coperture della basilica. In particolare l’ultimo lotto prevede il rifacimento di buona parte della copertura dell’abside in ardesia che è attualmente in pessimo stato di conservazione e non è stata mai ripristinata dal 1838. Anche la copertura della navata centrale e delle due laterali presenta gli stessi problemi ma, vista l’entità dell’opera, si è deciso di rimandare l’intervento in un prossimo futuro.Don Ivo Raimondo aveva acceso un mutuo da 500 mila euro per i lavori. Ma importante, a questo proposito, è stata e continua a essere la gara di generosità dei portorini.