Il coro Troubar Clair alla Chiesa di Santo Stefano
Il Coro insieme alla Giovane Orchestra Note Libere ha proposto, con la direzione del prof. David Winton, il Requien op. 84 per coro, soli e orchestra di Gabriel Fauré
Sanremo. Nel pomeriggio del 20 marzo, Domenica delle Palme, la Chiesa di Santo Stefano a Sanremo ha ospitato un evento di grande impatto emotivo.
Il coro Troubar Clair (in parte reduce da una straordinaria esperienza a New York) insieme alla Giovane Orchestra Note Libere ha proposto, con la direzione del prof. David Winton, il Requien op. 84 per coro, soli (affidati a Chiara Falchi e Andrea Lanzola) e orchestra di Gabriel Fauré.
Un’opera non consueta perché accompagna il pubblico in un percorso di dolcezza fino al movimento finale In Paradisum che conclude un Requim ben diverso dalle atmosfere angoscianti a cui siamo abituati, ma che apre alla speranza e alla bellezza.
E questa dimensione di una bellezza che salverà il mondo, come ha ricordato Padre Baldo, ospite entusiasta dell’iniziativa, ha coinvolto il numerosissimo pubblico che ha gremito la Chiesa.
Un messaggio di speranza per la presenza di giovani (e i “giovanili” come è stato detto) che hanno suonato e cantato l’opera e per l’importanza della cultura che continua a rappresentare un richiamo per chi cerca di curare attraverso l’arte il proprio spirito.
Fattore ancora più importante in un momento come questo in cui la ricerca interiore e la bellezza contrapposta all’orrore possono rappresentare un argine al negativo che sembra ammantare la storia contemporanea.
I lunghi applausi e l’Ave verum corpus di Mozart proposto come bis, hanno confermato che la proposta di opere di qualità riscuote sempre un tributo di pubblico e di consensi.
“Questa musica riesce a scavare dentro le persone, raggiungendo gli angoli che cerchiamo di tenere più nascosti” è stato il commento inviato al Coro da due amici del pubblico.