Da una tesi di laurea alla realtà: Simone Turbiani racconta come è nata Nouvelle Vague Kollektiv
“Segue la cultura del ristorante temporaneo, della realtà pop up che sta prendendo piede nel mondo. E’ una sfida con noi stessi”
Ventimiglia. “L’evento del 25 e 26 aprile sarà solo il primo di una serie di appuntamenti gastronomici”, a rivelarlo è Simone Turbiani, ideatore del “Nouvelle Vague Kollektiv” insieme a Diego Pani.
Classe 1991, Simone Turbiani, cresciuto nell’ambiente della ristorazione, è uno degli uomini di sala più promettenti della sua generazione. Dopo essersi diplomato al liceo socio-psicopedagogico Carlo Amoretti di Imperia, il bordigotto Turbiani ha iniziato la sua brillante carriera nei ristoranti del gruppo monegasco Giraudi.
Dal principato è poi partito alla volta dell’Australia, dove ha avuto la possibilità di confrontarsi con una clientela molto esigente. Da qui è tornato in Italia e si è iscritto all’università del turismo di Milano per frequentare un master in restaurant management, che lo ha portato a diventare manager dell’esclusiva spiaggetta dei Balzi Rossi.
Da cinque mesi, Simone Turbiani vive in Gran Bretagna, ad Edimburgo, dove ricopre il ruolo non facile di Maître d’hôtel: “Sono soddisfatto e felice del mio lavoro”, dichiara.
“Nouvelle Vague Kollektiv è un progetto nato dalla mia tesi di laurea”, racconta Simone, “Avevo questo sogno nel cassetto, poi parlandone con Diego Pani, che stava cercando un modo di far conoscere la sua cucina, abbiamo iniziato a concretizzare il progetto”.
E così, il 25enne originario di Bordighera tornerà nella sua Riviera per dare vita alla “prima” di Nouvelle Vague Kollektiv: un’equipe di giovani talenti della ristorazione, provenienti da ogni parte del mondo, riunita per creare eventi caratterizzati da menù inediti e personali. Il tutto unito alla capacità dei ragazzi di sala e della sommellerie.
“Non si tratta di un evento unico”, tiene a precisare Simone, “Ma del primo di una serie di eventi che cercheremo di creare e che non avranno come location solo Ventimiglia”.
“Nouvelle Vogue”, spiega, “Segue la cultura del ristorante temporaneo, della realtà pop up che sta prendendo piede nel mondo. E’ una sfida con noi stessi, per vedere fin dove possiamo arrivare e fin quanto siamo bravi”.
L’idea è quella di portare l’alta ristorazione al di fuori dei confini del ristorante: “Vogliamo proporre la nostra cucina in ambienti inusuali, che non si presterebbero normalmente a quel tipo di prestazione”. Una spiaggia, il balcone di un grattacelo, l’interno di un museo: “Dopo il debutto del 25 e del 26 aprile inizieremo a pubblicare le prossime date”.
Per ora le location restano top secret: “Ma saranno ricercate ed esclusive”, anticipa Turbiani, “La sfida è proprio questa: riuscire a creare questo movimento che possa poi prendere piede e coinvolga più persone e più luoghi possibili”.