Consiglio comunale, dichiarazione del direttore generale di Rivieracqua Scpa

17 marzo 2016 | 15:23
Share0
Consiglio comunale, dichiarazione del direttore generale di Rivieracqua Scpa

Il direttore generale di Rivieracqua Scpa Gabriele Saldo, replica in risposta alle dichiarazioni rese nell’ultima seduta del consiglio comunale dal sindaco di Imperia Carlo Capacci e dai consiglieri comunali che sono intervenuti a sostegno della sua proposta di delibera

Imperia. Il direttore generale di Rivieracqua Scpa Gabriele Saldo, in risposta alle dichiarazioni rese nell’ultima seduta del consiglio comunale dal sindaco di Imperia Carlo Capacci e dai consiglieri comunali che sono intervenuti a sostegno della sua proposta di delibera replica: “Rivieracqua ha i conti in ordine e perfetta sostenibilità economica.

E’un consorzio di Comuni e la sua sostenibilità economica è garantita dalla norma stessa. Credo che i consiglieri queste cose le sappiano. Credo che la delibera assunta non tuteli i dipendenti ma la parte non pubblica di Amat.

I dipendenti Amat, infatti, sono ampiamente salvaguardati così come previsto nell’art. 173 del Codice dell’Ambiente D.L. 152/2006, e quindi, entreranno nell’organico di Rivieracqua ex lege. Si vogliono ignorare la legge e le sentenze di TAR e Consiglio di Stato, alla faccia della tutela della legalità.

E c’è una novità. Il consiglio comunale ha deliberato di far controllare il piano finanziario da un comitato in cui è presente IREN. Complimenti! Rivieracqua è soggetta al controllo dei soci, al controllo dell’Autorità Provinciale e al controllo dell’AEEGSI. Casomai saranno questi tre che si dovranno esprimere in merito ai documenti prodotti.

Mi pare chiaro che sia in atto un disegno per affossare il progetto di gestione pubblica del ciclo unico integrato, approvato a suo tempo dall’Assemblea dei Sindaci in maniera unanime e in più occasioni sia prima del referendum del 2011 che dopo la consultazione, che sta funzionando in maniera soddisfacente con lo scopo di aprire ad una ipotetica gara europea.

Mi si accusa, infine, di non essere stato presente al Consiglio comunale di Imperia, ma nessuno mi ha mai invitato”.