Camporosso, vicenda surreale all’ufficio postale. Giovinazzo: “Sembrava di essere in una candid camera”

19 marzo 2016 | 18:46
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Camporosso, vicenda surreale all’ufficio postale. Giovinazzo: “Sembrava di essere in una candid camera”

I titolari di una ditta si sono recati in Posta per ritirare una raccomandata, ma non hanno potuto farlo: non avevano la visura camerale

Camporosso. Ha del surreale quanto successo all’ufficio postale in piazza Padre Santo.
Questa mattina Simone Giovinazzo e suo padre, titolari della Edil Giovinazzo , si sono recati in posta per ritirare una raccomandata indirizzata alla loro ditta, ma non hanno potuto ritirarla perché sprovvisti della visura camerale.
“E’ quanto richiesto da una circolare interna”: avrebbero risposto gli impiegati dell’ufficio postale. Giovinazzo ha chiesto di poter leggere questa circolare, ma gli è stato negato.

“Mi sembra davvero assurdo che se tutti e due i titolari di una società si recano all’ufficio postale per ritirare una raccomandata, questo venga loro negato”, dice Simone Giovinazzo, che tra l’altro a Camporosso, oltre a portare avanti un’attività di famiglia nata 42 anni fa, è anche Consigliere Comunale. “Avrei potuto fare un’autocertificazione insieme a mio padre”, dice, “Ma non hanno voluto. Non capisco il motivo: se avessimo certificato il falso ne allora avremmo poi pagato le conseguenze e questo non sarebbe stato di certo un problema della Posta”.

Ad un certo punto, all’interno dell’ufficio sono arrivati anche i Carabinieri: “Alle mie pressanti richieste”, racconta l’uomo, “Qualcuno deve aver attivato l’allarme e così ho visto arrivare le forze dell’ordine alle quali ho spiegato l’assurdità della situazione”.
Il testo della circolare nominata dai dipendenti non è stato mostrato nemmeno ai militari dell’Arma. I carabinieri non hanno potuto far altro che prendere atto di quanto dichiarato dai Giovinazzo (padre e figlio) e dal direttore dell’ufficio postale.

“Sono deluso e amareggiato”, dichiara Simone Giovinazzo, “Questa situazione paradossale è capitata a me, ma potrà capitare anche ad altre persone e, in qualità di Consigliere Comunale vorrei capire il perché. Far perdere a gente che lavora ore del proprio tempo è assurdo. Per cosa, poi? Per ritirare una raccomandata che, se fosse stata portata in ditta, sarebbe stata consegnata anche a mia moglie o a terzi: a persone, cioè, che della ditta non sono titolari”.

“Mi sono sentito un cittadino bistrattato”, conclude, “Eppure pago le tasse e non ho mai fatto nulla di male. Sembrava di essere su scherzi a parte e invece, purtroppo, era realtà. Lunedì farò una segnalazione alle Poste centrali”.