Bordighera: Protezione Civile ostaggio dell’Accademia Balbo. Il malumore del Presidente Marongiu

11 marzo 2016 | 14:58
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Bordighera: Protezione Civile ostaggio dell’Accademia Balbo. Il malumore del Presidente Marongiu

“Felicissima che abbiano dato una sede all’Accademia, ma gli accordi erano altri”

Bordighera. Da qualche giorno l’Accademia Balbo ha di nuovo una sede nella città in cui è nata. Da oltre tre anni, infatti, quando i commissari straordinari hanno dichiarato inagibile la storica sede nel piano interrato del Palazzo del Parco, l’Accedemia aveva fatto i bagagli per trasferirsi altrove.

“Dopo tanto tempo”, dichiara il Sindaco Giacomo Pallanca, “Siamo finalmente riusciti a dare alla prestigiosa Accademia Balbo una sede, assegnandole alcuni locali dell’edificio in via Lamboglia che, un tempo, era occupato dal Giudice di Pace”.

Alcuni locali, appunto, perché altri sono stati destinati alla Protezione Civile A.I.B. di Bordighera che aveva già iniziato a sistemare attrezzature e mappe varie all’interno del suo edificio.

“Sapevamo che saremmo stati “vicini di casa” con l’Accademia”, dichiara il Presidente Mariella Marongiu, “E questo non era un problema perché, secondo gli accordi, noi avremmo avuto un’entrata separata”.

Ai soci dell’Accademia di pittura, invece, sarebbe stato riservato l’ingresso principale. Ma c’è un problema: la porta non può essere utilizzata per motivi di sicurezza evidenziati dalle verifiche sulla stabilità della struttura.
A breve verranno effettuati dei lavori: si tratta di attendere poco più di un mese. “E così ci siamo ritrovati persone che andavano avanti e indietro”, racconta la Marongiu, “Per accedere ai propri locali gli iscritti all’Accademia attraversano la nostra sala riunioni”.

Un via vai che di certo non può convivere a lungo con i delicati e importanti servizi che la Protezione Civile è chiamata a offrire in caso di necessità.
“Stavamo allestendo la nostra sala”, continua Mariella Marongiu, “Ma ci siamo dovuti fermare perché così è impossibile. La porta dalla quale entriamo, sia noi della Protezione Civile che gli iscritti all’Accademia, dà direttamente sulla nostra sala operativa. Immaginate se nel bel mezzo di una riunione importante dovessimo interromperci per il via vai continuo dei pittori: non è una cosa possibile”.

“Io non ho nulla contro l’Accademia – dichiara il Presidente – anzi sono felice che sia stata assegnata una sede anche a loro. Ma la Protezione Civile se non ha gli spazi adeguati non ha nemmeno l’operatività. Sono dispiaciuta che sia stata data priorità ad un’accademia di pittura piuttosto che alla Protezione Civile che opera su tutto il territorio”.

“Nessuno ci aveva comunicato nulla”, aggiunge, “Abbiamo saputo quello che stava succedendo soltanto perché alcuni membri dell’Accademia ci hanno chiamato per aprire la porta che dalla sala immette al corridoio: sapendo che i locali erano destinati solo a noi, infatti, avevamo cambiato tutte le serrature. Ci sono documenti riservati, in quella sede, documenti dei volontari, mappe e materiale indispensabile al nostro lavoro. Avessi saputo prima come sarebbe andata a finire, avrei aspettato che aggiustassero la porta prima di iniziare il trasloco dalla nostra vecchia sede”.

“Invece – conclude la Marongiu – A causa della mancanza di comunicazione tra i vari uffici comunali, ora ci siamo dovuti fermare, accotonando tutta la nostra roba per far passare gli iscritti dell’Accademia Balbo”.