Bordighera, Marco Fusi si difende: “Non vendevo i miei cd”. Dischi confusi con le basi musicali

19 marzo 2016 | 13:00
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Bordighera, Marco Fusi si difende: “Non vendevo i miei cd”. Dischi confusi con le basi musicali
Bordighera, Marco Fusi si difende: “Non vendevo i miei cd”. Dischi confusi con le basi musicali
Bordighera, Marco Fusi si difende: “Non vendevo i miei cd”. Dischi confusi con le basi musicali

Si torna a parlare di una vicenda che sta facendo il giro del globo

Bordighera. “Ho letto sui locali organi di informazione, articoli relativi agli sviluppi della vicenda che mi ha visto ieri come involontario protagonista, presso la città di Bordighera. A questo punto mi sento obbligato a puntualizzare alcuni aspetti che reputo rilevanti”.

Marco Fusi, noto clarinettista al centro di una vicenda di cronaca locale che sta facendo il giro del mondo, replica alle dichiarazioni del Sindaco Giacomo Pallanca e del Comandante della polizia locale Attilio Satta.

“Secondo le ricostruzioni fornite dal Sindaco Pallanca e dal Comandante della polizia municipale Satta, non sarebbe vero che avrei suonato nel sottopassaggio per provare l’acustica. E precisamente il sindaco sostiene: “Altrimenti non avrebbe portato con sé delle casse, messo i suoi cd in esposizioni per venderli e posizionato un contenitore per raccogliere le offerte dei passanti” (Riviera24). Analoga ricostruzione viene riportata da Sanremonews dove però viene riferito che avrei anche esposto un bigliettino in un piattino per chiedere soldi”.

“Innanzitutto non ho mai detto di aver suonato lì per provare l’acustica ma, come da subito dichiarato all’Ansa, voluto improvvisare un concerto. Non avevo con me microfoni e casse di amplificazione per il clarinetto, ma un semplice registratore e tre CD con le basi musicali, tipo karaoke strumentale, sulle quali mi stavo esibendo: quelli erano gli unici cd in mio possesso. Come ovvio, se avessi avuto l’intenzione di venderli, ne avrei portato decine.
Anche la circostanza relativa alla presenza di piattini contenitori o bigliettini per chiedere soldi è una pura invenzione”.

“Tra l’altro poco prima dell’intervento dell’agente della polizia municipale, sul posto sono passati due giornalisti della sezione locale di un importante quotidiano, anch’essi se necessario potranno confermare quanto da me appena esposto”.

“Per ciò che concerne le mie reazioni “tutt’altro che bonarie”, mi limito a ribadire di avere evidenziato all’agente che mi stava elevando un verbale di contestazione fondato su norme abrogate fin dal 1946, come peraltro apertamente riconosciuto dal Comandante Satta”.

“Forse, se Sindaco e polizia municipale si fossero limitati ad ammettere l’errore, scusandosi, non con me, ma con i loro concittadini per la discutibile figura procurata alla città, gli stessi avrebbero perlomeno limitato i danni.
Sono molto amareggiato per questa vicenda, soprattutto perché penso che gli abitanti di Bordighera e della vicina Sanremo, notoriamente amanti della musica, non meritino questa pubblicità indubbiamente causata da amministratori e funzionari pubblici tutt’altro che sensibili all’arte, con buona pace di chi, fra questi, sostiene il contrario”.