Interrogazione sulle divise della Polizia Municipale, la risposta del M5S al Sindaco

“L’Amministrazione porti in Consiglio tutti questi temi, decida se lo ritiene di modificare il Regolamento, ma si confronti con trasparenza all’interno degli organi dell’Ente e non solo attraverso gli organi di stampa una volta prese le decisioni”.
Sanremo. Scrive il MoVimento 5 Stelle: “Attendiamo una puntuale risposta ufficiale all’interrogazione depositata sul tema delle divise e prende atto della scarna risposta del Sindaco apparsa sui giornali online in merito a uno dei problemi insorti recentemente tra l’Amministrazione e il Corpo di Polizia Municipale;
ccorre però sottolineare che quantunque l’art. 74 del D. Lgs. n. 81/2008 non ricomprenda le uniformi della Polizia tra i Dispositivi di Protezione Individuale è altresì vero che nessuna norma di Legge vieta espressamente che le divise siano affidate a un servizio di pulizia e contestualmente al Regolamento
“Disposizioni organizzative in ordine alla fornitura, l’uso, la durata e le caratteristiche delle uniformi, effetti di vestiario, corredo ed armamento, per gli appartenenti al corpo di polizia municipale” del Comune di Sanremo è chiaro nel disporre (art. 6) a carico dell’Ente il lavaggio dei capi forniti. Non si ravvisa nessun divieto, e quindi nessun “misura necessaria”, ed esiste un Regolamento che dispone come il Comune debba comportarsi.
E’ evidente che l’Amministrazione stia agendo nel tentativo disperato di fare cassa, così come per le triste vicende della svendita del Tribunale (sarebbe stata un’ottima sede per la Polizia Municipale e del Giudice di Pace, una cittadella della legalità che Sanremo -forse – non vedrà mai).
Il M5S chiede che vengano avviate necessarie misure di lotta agli sprechi e ai costi della politica prima di penalizzare la Polizia Municipale.
Perché poi non prestare maggiore attenzione agli sprechi della città: con l’avvio della raccolta differenziata porta a porta, ad esempio, avremmo già risparmiato un sacco di quattrini, oltre che proteggere l’ambiente e la salute di tutti ed invece si continuano ad accumulare ritardi su ritardi. Prima doveva partire a luglio, poi ottobre dell’anno scorso infine ai primi di febbraio ad oggi non è ancora diventata realtà.
L’Amministrazione porti in Consiglio tutti questi temi, decida se lo ritiene di modificare il Regolamento, ma si confronti con trasparenza all’interno degli organi dell’Ente e non solo attraverso gli organi di stampa una volta prese le decisioni”.