Tables-Scegli una carta. Gioco d’azzardo e criminalità nel film di Enzo Mazzullo

Quando la sete di libertà ti spinge a varcare quel sottile confine
Sanremo. “Mio fratello, che ora non c’è più, quel confine non lo oltrepassò mai, ma la sua vita da accanito pokerista d’azzardo è stata l’ispirazione per questo mio film nel quale il protagonista sceglie, invece, di passare i limiti per quella che definisce ‘conquista di libertà’.
L’attore e regista Enzo Mazzullo con il film “Tables-Scegli una carta” questa volta punta sulla ludopatia, un tema sociale vissuto sulla pelle familiare: una narrazione che mette il dito sulle cause di questo comportamento border line che molto dipende anche da chi si frequenta e come ne si viene coinvolti.
Se da trent’anni e solo fino all’anno scorso si era cimentato esclusivamente nella forma attoriale di teatro e cinema (anche in film internazionali e sbarcati anche in America), da qualche tempo Mazzullo ha iniziato così ad approcciare la regia, dapprima trattata per lo più sotto l’aspetto teatrale. Sua anche la firma di “Villa Carolina”, opera cinematografica attualmente sul web con ottimi riscontri e che, in circa venti minuti, racconta di un luogo realmente esistito in cui furono giustiziati diversi criminali di guerra.
Il cinema Enzo Mazzullo l’ha assaporato sin da piccolo ed oggi lo adopera anche in teatro, attraverso le nuove tecnologie – che siano laser o luci – poiché permettono di far arrivare sia l’empatia che quegli stessi sapori comunicativi. E comunque vero che la tecnologia pura del cinema nulla sarebbe senza l’arte.
“Il teatro è la mia compagna di vita, mia moglie. Il cinema è la mia amante con cui sono scappato. – commenta difatti – In ogni caso il primo amore della mia vita non l’abbandonerò mai poiché è stato il fondamento, la scuola. Imprimente, per me, l’Accademia di Arte di Drammatica al Teatro Stabile di Genova in cui ho avuto l’onore di conoscere Glauco Mauri, mio maestro di dizione…e da persone così c’è da imparare anche l’umiltà”.
Mazzullo, dunque, attore da sempre, anche nei suoi vent’anni da educatore sociale (sia in Italia che alle’estero, compresa Sarajevo) quando ai minori di cui si occupava faceva fare teatro.
Oggi è impegnato a sottotitolare Tabres, nell’ottica di farlo girare nei festival più prestigiosi e mandarlo anche all’estero prima di farlo approdare nel web. A giugno, inoltre, inizieranno le riprese di Blatters, lungometraggio fantasy che racconterà di scarafaggi “per riuscire a catturare quel pubblico con l’occhio ancora innocente, nel messaggio che noi umani proviamo repulsione e paura per ciò che non conosciamo”.
Al suo attivo, Enzo Mazzullo per ora ha più di cento film, per la maggior parte come attore che lo hanno visto proiettato anche al David di Donatello e al Giffoni Film Festival.
Che siano interpretazioni o regia, per Enzo Mazzullo ogni voltaè un’opera in cui immergersi ma che, “quando realizzata non è più tua, è regalata al pubblico. Ogni lavoro e come un tuo figlio che ad un certo punto si slega da te e prende il volo”.