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Ferrando: “Approdata in commissione la proposta di legge del PD per l’istituzione del Garante dei detenuti”

25 febbraio 2016 | 15:34
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Ferrando: “Approdata in commissione la proposta di legge del PD per l’istituzione del Garante dei detenuti”

Figura fondamentale per far rispettare i dettami dell’articolo 27 della Costituzione

Liguria.“Anche la Liguria istituisca un garante per i diritti dei detenuti”. A chiederlo, con una proposta di legge presentata nei mesi scorsi e oggi approdata in Commissione I, è il consigliere regionale del Partito Democratico e primo firmatario Valter Ferrando.

“Il Pd con questa pdl – sottolinea Ferrando – è il primo a chiedere la costituzione di un organismo che, sul modello delle amministrazioni indipendenti, vigili e promuova il rispetto dei diritti fondamentali delle persone che si trovano soggette a restrizione della libertà personale, per assicurare il rispetto dei principi della Costituzione italiana e delle Convenzioni di Strasburgo e New York.

Una condizione indispensabile, a nostro avviso, per assicurare il rispetto dei principi democratici dell’ordinamento nazionale, comunitario e internazionale e promuovere l’attività rieducativa dei carcerati, favorendo il loro reinserimento nella società, una volta espiata la pena.

Oggi in Commissione anche Pastorino, capogruppo di Rete a Sinistra, ha presentato una proposta analoga: l’idea è quella di arrivare a una sintesi delle due pdl, coinvolgendo i consiglieri regionali di tutti gli schieramenti”.

A livello statale, precisa il consigliere regionale del Pd, “è stata recentemente istituita la figura del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, mentre a livello regionale già tredici Regioni hanno istituito per legge un soggetto analogo. Anche la Liguria deve fare questo importante passo avanti di civiltà”.

Secondo Ferrando: “è necessario che la nostra Regione si doti di strumenti propri per accertarsi delle condizioni dei detenuti, in modo particolare per le materie di propria competenza come sanità, lavoro e formazione”.

Nello specifico la proposta di legge presentata dal Pd prevede di istituire la figura del Garante regionale presso il Consiglio regionale della Liguria, dando vita a “un organismo di garanzia che non intenda sostituirsi alle competenti autorità giurisdizionali e amministrative, ma che operi in raccordo con questi soggetti. Il nostro obiettivo – precisa Ferrando – è la leale collaborazione tra i vari organismi, con la finalità di segnalare irregolarità, disfunzioni, ritardi o manifeste violazione dei diritti di tali persone”.

“Questa proposta di legge – sottolinea il consigliere regionale del Partito Democratico -non riguarda soltanto i detenuti, ma tutto il sistema carcerario”.

“Il Garante – spiega Ferrando – vigilerà anche sulle condizioni di lavoro della polizia penitenziaria, segnalando eventuali sofferenze e problemi che interessano in prima persona gli agenti che lavorano all’interno delle carceri”.

“L’attività di questa figura di garanzia, inoltre, – aggiunge il consigliere del Pd – “deve essere estesa anche ad altri tipi di persone soggette alle restrizione della libertà personale, come per esempio, i pazienti psichiatrici sottoposti a tso, con conseguente ricovero coattivo”.

Per assicurare le caratteristiche di indipendenza e autonomia del Garante, la proposta di legge prevede un meccanismo di elezione analogo a quello del Difensore Civico regionale, richiedendo per la sua nomina una maggioranza particolarmente qualificata e svincolando la durata del suo mandato a quella della legislatura.

“La pdl – continua Ferrando – individua in modo preciso competenze e poteri del Garante. Fra questi spicca la possibilità di effettuare sopralluoghi e visite nei diversi istituti carcerari, sempre in collaborazione con le autorità”.

“In particolare sono due le modalità di intervento prevista dal Garante regionale: la prima – dice Ferrando – riguarda irregolarità, disfunzioni o ritardi addebitabili al sistema dell’amministrazione regionale, che può condurre a un ‘invito’ formale rivolto agli uffici regionali o agli altri enti affinché vengano rimosse le irregolarità; la seconda invece riguarda l’attività di vigilanza per la prevenzione degli abusi o la violazione di diritti fondamentali delle persone”.

“Sotto tale profilo – conclude il consigliere del Pd – appaiono fondamentali il potere di referto e quello di segnalazione o di richiesta di intervento diretto alle competenti autorità, anche internazionali”.