Dal Festival di Sanremo alla beneficenza: il modello Giuseppe Caruso testimonial dell’Or.S.A.

22 febbraio 2016 | 15:03
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Dal Festival di Sanremo alla beneficenza: il modello Giuseppe Caruso testimonial dell’Or.S.A.
Dal Festival di Sanremo alla beneficenza: il modello Giuseppe Caruso testimonial dell’Or.S.A.
Dal Festival di Sanremo alla beneficenza: il modello Giuseppe Caruso testimonial dell’Or.S.A.
Dal Festival di Sanremo alla beneficenza: il modello Giuseppe Caruso testimonial dell’Or.S.A.
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Dal Festival di Sanremo alla beneficenza: il modello Giuseppe Caruso testimonial dell’Or.S.A.

Sindrome di Angelman

Sanremo. OR.S.A ha celebrato dalla Sicilia alla Lombardia la giornata mondiale della Sindrome di Angelman con una due-giorni di eventi dedicati alla conoscenza e alla cura della malattia. Medici e famiglie si formano e si confrontano per una migliore assistenza e qualità di vita delle persone affette. Testimonial della giornata attore modello Giuseppe Caruso accompagnato dal cavaliere Michele Cutro giornalista opinionista, si sono incontrati a Milano presso L’Istituto Scientifico – Ospedale San Luca, in Piazzale Brescia,20 – Sala conferenze 8° piano. Durante i lavori c’è stata la possibilità di ascoltare oltre gli specialisti e ricercatori della sindrome anche il pensiero del testimonial Giuseppe Caruso, sono stati momenti toccanti, di come con naturalezza il testimonial spiegava l’avvicinarsi alle problematiche della sindrome. Le famiglie e gli addetti ai lavori presenti hanno apprezzato tantissimo la disponibilità e la sensibilità di Giuseppe Caruso. Dopo l’incontro di Milano le famiglie si sono incontrate domenica a Verolanuova nel bresciano per un momento ludico.

Il modello Giuseppe Caruso, insieme al Cavaliere Michele Cutro, reduce dalle fatiche sanremesi ha presenziato a questo importante evento benefico dove ha portato il suo apporto. “Vorrei ringraziare – afferma il Cavaliere Michele Cutro – il presidente dell’associazione Tommaso Prisco per aver dato a Giuseppe questa opportunità al termine dei suoi impegni sanremesi.”