Bordighera, la pineta è abbandonata e sporca: nasce su facebook una pagina per salvarla
L’artefice della pagina è Antonello Muzzana, ristoratore e fruitore innamorato di uno dei luoghi più belli della città
Bordighera. Aiuole piene di carte e cartacce, panchine rifugio di senzatetto, belvedere del marabutto – restaurato da poco – utilizzato per gli scopi più indicibili: la Pineta di Bordighera, disegnata dal botanico e architetto del paesaggio Ludwig Winter, è lasciata nel degrado.
Per questo Antonello Muzzana, ristoratore del centro storico e appassionato fruitore di uno dei luoghi più belli e caratteristici della Città delle Palme ha deciso di dire “basta” e lo ha fatto cercando di sensibilizzare i suoi concittadini (e non solo) sul rispetto del luogo.
E’ nata così l’idea di creare una pagina facebook: “Salviamo la Pineta di Bordighera”. Una comunità sul social network più conosciuto realizzata per cercare soluzioni fattive e contrastare così quello che sembra essere l’atroce destino del polmone verde cittadino.
“Questa pagina è nata con l’intento di volgere l’attenzione sullo stato di abbandono e incuria in cui versa la nostra pineta. Un luogo meraviglioso di cui dovremmo essere orgogliosi invece è abbandonato a se stesso, in decadimento e sfregiato nella dignità da rifiuti di ogni genere. Forse servirà a poco, forse no, ma sempre meglio che girarsi dall’altra parte e far finta di nulla” – scrive Muzzana nella descrizione della pagina – “Credo che si possa far rinascere questo angolo di Bordighera se solo lo vogliamo. Basterebbe prendere coscienza sull’importanza e la magnificenza di questo luogo, del verde e della bellezza che ci regala. Ognuno può scrivere le proprie idee, proporre qualche iniziativa e magari incontrarsi sul campo ma sempre nel rispetto del prossimo senza perdersi in discussioni sterili che non portano da nessuna parte! Offese e insulti saranno subito bannati. Ci proviamo a vedere cosa succede?! Dai… Io ci sto!”.
L’invito è aperto a tutti perché ciascuno di noi può contribuire a far rinascere la Pineta del capo.