“Vogliamo solo sapere se non sei caduta in mani sbagliate”: l’appello degli amici della 23enne scomparsa
L’ultimo messaggio all’amico: “Ema devo andare lontano lontano… questi mi uccidono”
Ventimiglia. “Anastasia ci ha raccontato un sacco di bugie”. Sono gli amici di Anastasia Tarantola, la 23enne di cui dall’8 febbraio non si hanno più tracce, a parlarci di lei e a chiederci di lanciarle un appello tramite il nostro giornale.
“Vogliamo solo sapere che stai bene e che non sei caduta nelle mani sbagliate”, dice Emanuele Rumè, che dei tanti amici di Anastasia si è fatto portavoce, “Ti prego, rispondi ai nostri messaggi, poi sei libera, come ogni persona, di decidere della tua vita e fare ciò che vuoi. Ma ora, dicci che stai bene”.
Sono parole piene di affetto, quelle di Emanuele Rumè, visibilmente scosso e preoccupato di quello che sta assumendo, sempre di più, i contorni di un giallo.
Perché la bella Anastasia sarebbe dovuta cadere in “mani sbagliate”? “E’ ingenua e facilmente soggetta a cadere nelle trappole”, racconta Rumè.
Proprio all’amico ventimigliese, la giovane ha inviato un messaggio enigmatico prima di scomparire nel nulla: “Ema, devo sparire lontano lontano”, si legge, “questi mi uccidono…”.
La giovane parla di dissapori con i famigliari, ma i genitori e gli stessi amici dicono: “Inventava tante cose non vere”. Anastasia diceva di avere debiti, di dover mantenere la sua famiglia e altre cose ancora. Ma, in realtà, non sembrerebbe esserci nulla di vero in tutto ciò.
Gli amici, disperati, temono il peggio e giurano: “E’ cambiata all’improvviso. Non era più la stessa”. Un evento traumatico potrebbe essere alla base del cambiamento. Ma le indagini sono ancora in corso ed è davvero troppo presto per trarre conclusioni sulla vicenda.