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A Sanremo la voce di un detenuto: letta da Garko la poesia di Giuseppe Catalano

14 febbraio 2016 | 00:18
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A Sanremo la voce di un detenuto: letta da Garko la poesia di Giuseppe Catalano

La poesia come strumento per liberare l’uomo, anche da se stesso, dalla prigione e, soprattutto dalla sua prigione

Sanremo. Al festival le “Parole Liberate: oltre il muro del carcere”.

Letta da Gabriel Garko, non senza qualche esitazione, la poesia “P.s. Post Scriptum” di Giuseppe Catalano, porta all’Ariston le parole di un detenuto.

La poesia come strumento per liberare l’uomo, anche da se stesso, dalla prigione e, soprattutto dalla sua prigione.
E’ Giuseppe Catalano, detenuto presso il carcere milanese di Opera, ad aver vinto l’ultima edizione di “Parole Liberate: oltre il muro del carcere”.

“Le sue parole aspettano un musicista che le trasformi in una canzone, fatevi avanti”, ha dichiarato Carlo Conti, promuovendo l’iniziativa volta a superare le barriere e i pregiudizi e avvicinare così il carcere alla società civile.

Un momento importante: la poesia entra nelle carceri e torna indietro fino a noi, perché la poesia non conosce muri né confini.