Rapina a mano armata: revocate le licenze da gioielliere a Rolando Chiara
Nel contesto degli accertamenti di natura amministrativa sono state inoltre sequestrate le due pistole detenute dal padre di Chiara
Imperia. Dopo l’indagine lampo della Polizia di Stato che ha portato gli investigatori della Squadra Mobile a raccogliere inconfutabili prove sulla responsabilità di Rolando Chiara, quale autore della rapina commessa ai danni della gioielleria “Fil d’Oro” di Ventimiglia, si continua a scandagliare la vita dell’orafo alla ricerca del movente.
La sua professione infatti è stata al centro di approfondite verifiche amministrative anche da parte della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, dal momento che l’esercizio di determinate arti e mestieri presuppone il rilascio di licenze di pubblica sicurezza.
Pertanto, in considerazione della gravità dei reati commessi dal Chiara, ovvero rapina, lesioni aggravate e porto abusivo di arma, la Questura ha deciso che mancano i requisiti soggettivi necessari per continuare ad avvalersi delle autorizzazioni di polizia. Dunque il Questore Leopoldo Laricchiaha adottato un provvedimento di revoca, con effetto immediato, delle due licenze di pubblica sicurezza rilasciate nel 1999 e nel 2009, rispettivamente per l’attività di fabbricante di oggetti preziosi e per l’esercizio dell’attività di commercio di oggetti preziosi al minuto.
Nel contesto degli accertamenti di natura amministrativa sono state inoltre sequestrate le due pistole detenute dal padre di Chiara, denunciato alla Procura della Repubblica poiché ritenuto responsabile di omessa custodia della pistola utilizzata per la rapina, avendo con la sua negligenza consentito che il figlio si impadronisse dell’arma, approfittando di un suo momento di disattenzione. Irrogato, infine, un ordine di divieto di detenzione armi per il futuro.