“Furbetti del cartellino”, licenziato il dirigente Giuseppe Terracciano

3 febbraio 2016 | 10:22
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“Furbetti del cartellino”, licenziato il dirigente Giuseppe Terracciano

Nel suo caso, l’indagine del pm Maria Paola Marrali ha stimato un danno di 3 mila 800 euro

Sanremo. E’ arrivata ieri la lettera di licenziamento per l’ingegner Giuseppe Terracciano, il 46enne coinvolto nella faccenda dei “furbetti del cartellino” nel comune di Sanremo. Terracciano – secondo quanto scrive La Stampa oggi in edicola – era il responsabile del servizio “ manutenzione fabbricati e impianti sportivi” . Il suo licenziamento coincide con il numero 17 dopo l’inchiesta “stakanov”, condotta dalla guardia di Finanza sull’assenteismo presso Palazzo Bellevue. Terracciano si trovava agli arresti domiciliari dal 22 ottobre scorso, e solo ieri si è visto notificare il provvedimento dell’ufficio procedimenti disciplinari. Le accuse mosse contro l’uomo sono quelle di sistematici allontanamenti dal posto di lavoro, ovviamente in maniera ingiustificata. A Terracciano sono attribuibili circa 70 uscite senza timbratura, 20 certificazioni al marcatempo effettuate da altri dipendenti ed infine ben 155 mancate timbrature.

Nel suo caso, l’indagine del pm Maria Paola Marrali ha stimato un danno di 3 mila 800 euro nel periodo tra dicembre 2013 e settembre 2014. L’uomo è coinvolto inoltre in un indagine della finanza in materia di appalti. Nelle occasioni che ha avuto per difendersi, Terracciano ha affermato di essersi sempre allontanato dal luogo di lavoro per riunioni o incontri lontani rispetto alla sua posizione. Tuttavia queste sue affermazioni sono state contrastate dalle innumerevoli tabulazioni telefoniche e dai pedinamenti effettuati dalla guardia di Finanza, la quale non lo ha mai perso di vista. Proprio grazie a questi controlli è emerso il suo assenteismo sul luogo di lavoro, certificato da tutti i dati raccolti nel corso delle indagini. Sono inoltre emerse numerose anomalie per quanto riguarda la sua presenza sul posto di lavoro.

La mattina del 7 Gennaio 2014 infatti, il cartellino di Terracciano risultava essere stato timbrato alle ore 8.49, ma questo non poteva essere possibile in quanto fino alle 9 il telefono era rimasto ad Imperia ed era arrivato a Sanremo solo un ora più tardi. Nel corso delle indagini è emerso anche uno scambio di cortesie tra Giuseppe Terracciano appunto, e il capo-tecnico Antonella Rossi, anch’essa ai domiciliari presso la sua abitazione.