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L’Epifania “tutte le feste porta via”

6 gennaio 2016 | 08:06
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L’Epifania “tutte le feste porta via”

La ricorrenza del 6 gennaio nella tradizione cristiana e popolare

Il ciclo di festeggiamenti iniziato con la Vigilia di Natale non si conclude che il 6 gennaio, il giorno dell’Epifania, che nella saggezza popolare “tutte le feste porta via”.

La ricorrenza è di origine cristiana e ricorda la visita dei Magi a Gesù Bambini portandoli in dono l’oro, l’incenso e la mirra. Il significato del termine Epifania è da cercare nel greco antico nel verbo epifàino, che vuol dire “mi rendo manifesto” e da esso deriva il termine epifàneia ovvero “manifestazione”, “apparizione”, “venuta”, “presenza divina”. L’Epifania è dunque la manifestazione della divinità di Cristo avvenuta in presenza dei Magi.

Tuttavia nella tradizione rurale il lemma Epifania, storpiato in Befana, ha assunto una valenza differente, andando a designare la figura di una vecchina. Questo è accaduto in quanto, anticamente, la dodicesima notte dopo il Natale, quindi dopo il solstizio d’inverno, si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio infatti Madre Natura, stanca per avere donato tutte le sue forze durante l’anno, appariva sotto le sembianze di una vecchia e benevola strega volando per i cieli con una scopa. Madre Natura, oramai secca, era così pronta a essere bruciata come un ramo, affinché potesse rinascere dalle ceneri, come giovinetta Natura, la luna nuova. Prima di perire però, Madre Natura vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati l’anno successivo.