La parola di oggi è: BISESTILE
Un vocabolo al giorno legato a fatti o argomenti di attualità, oppure, semplicemente, per migliorare la tua comunicazione
L’anno appena iniziato è bisestile: scopriamo insieme significato, etimologia e storia di questo aggettivo.
BISESTILE [bi-se-stì-le] agg.
Anno che ricorre ogni quattro e che ha 366 giorni, con il giorno aggiunto nel mese di febbraio.
Dal latino bixestus “due volte sesto”.
L’origine dell’anno bisestile risale all’antica Roma, quando Giulio Cesare decise di operare una radicale riforma del calendario, istituendo un ciclo quadriennale composto da tre anni di 365 e da uno di 366. Quest’ultimo fu chiamato bisestile perché il giorno aggiunto venne intercalato tra il 24 e il 25 febbraio, valutandolo come una continuazione, o meglio duplicazione (“bis” = due volte) del sesto giorno prima delle calende di marzo. Tanto è vero che in latino il giorno in più era chiamato Bix Sesto Kalendas Martias.
Perché l’anno bisestile cade ogni 4 anni? Perché la Terra compie il giro completo intorno al Solo in una arco di tempo corrispondente a 365 giorni e un quarto, di conseguenza ogni 4 anni si ha un giorno in più. Tuttavia nella seconda metà del XVI secolo il progresso scientifico-astronomico rivelò che l’anno solare non era esattamente di 365 giorni e un quarto (365,25), ma variava, secondo Copernico, da un massimo di 365,2472 a un minimo di 365,2381. Questa piccola differenza mise in crisi il sistema di calcolo su cui si basava il Calendario Giuliano. Così nel 1582 papa Gregorio XIII ordinò una nuova riforma del calendario, e dalla data di giovedì 4 ottobre 1582 si passò a quella di venerdì 15 ottobre. Inoltre per evitare che in futuro si accumulassero altri ritardi, venne stabilito che tutti gli anni centenari venissero considerati bisestili soltanto quelli multipli di 400. Dunque l’anno Duemila è stato regolarmente bisestile, mentre il 1700, il 1800 e il 1900 hanno avuto solo 365 giorni.