L’11 gennaio di diciassette anni fa moriva Fabrizio De André

11 gennaio 2016 | 11:39
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L’11 gennaio di diciassette anni fa moriva Fabrizio De André

Considerato dalla critica il più importante cantautore italiano, è stato l’artista che più di ogni altro ha saputo valorizzare la lingua e il dialetto ligure

L’11 gennaio di diciassette anni fa moriva il più importante cantautore italiano, Fabrizio De André.

Nato nel capoluogo ligure, Genova, il 18 febbraio 1940, De André è anche conosciuto con il soprannome “Faber”, attribuitogli dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio sia in consonanza al suo nome sia in virtù della sua passione per i pastelli e le matite della marca Faber-Castell.

Di ideali anarchici, libertari e pacifisti, Faber è senza dubbio l’artista che più di ogni altro ha saputo valorizzare la lingua e il dialetto ligure. In quasi quarant’anni di attività artistica De André ha inciso tredici album e moltissimi singoli poi riediti in antologie. I suoi testi sono autentica poesia, raccontano storie di prostitute, emarginati, ribelli.

Dopo la scomparsa, avvenuta l’11 gennaio 1999 a Milano, la popolarità e l’alto livello artistico del suo canzoniere hanno portato alcune istituzioni a dedicargli vie, piazze, parchi, biblioteche e scuole.

Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paolo, Umberto Bindi e Luigi Tenco ha rinnovamento profondamente la musica leggera italiana, diventando uno degli esponenti di spicco cosiddetta Scuola Genovese.

De André inoltre è ancora oggi l’artista con il maggiore numero di riconoscimento da pare del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco.