Il Night and Day non aprirà più la notte. La rabbia del gestore: “Sono innocente e lo dimostrerò”

22 gennaio 2016 | 11:03
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Il Night and Day non aprirà più la notte. La rabbia del gestore: “Sono innocente e lo dimostrerò”

Andrea Oliva ha presentato ricorso al Tar contro la chiusura forzata imposta dalla Questura

Bordighera. “Un danno di immagine gravissimo”. Andrea Oliva, gestore del bar Night and Day chiuso per 15 giorni dalla Prefettura non ci sta: “Ho fatto ricorso al TAR. Io ai minorenni non ho mai dato da bere”.
Una batosta che costerà al gestore 20mila euro di incasso, quella della chiusura forzata per due settimane. E che già, a due dei tre dipendenti del locale è costata il posto di lavoro: “Ho licenziato due bariste”, ha dichiarato Oliva ai nostri microfoni, “La sera il Night and Day non sarà più aperto: ho preso questa decisione e non posso più permettermi di mantenere tutto il personale”.

Per la seconda volta il locale nei pressi della stazione ferroviaria viene colpito da un provvedimento analogo: “Alla terza scatta la revoca della licenza: secondo voi, sarei così stupido da rischiare tutto per aver dato da bere a due ragazzine?”.
Sì, perché il reato penale contestato al gestore è quello di aver servito alcolici a due minorenni: due quindicenni di Torino, per l’esattezza. “I fatti risalgono all’estate scorsa”, racconta Andrea Oliva, “Quando i carabinieri hanno trovato sul lungomare due ragazzine che stavano poco bene. A quel punto hanno chiesto loro dove avessero bevuto e le due non hanno risposto”. Ma con loro c’era un ragazzo maggiorenne: “E’ scritto sul verbale che ci ha inviato la Questura: è stato lui a fare ai carabinieri il nome del mio locale”. E, probabilmente, è stato proprio lui a comprare alcolici per le ragazzine: “E poi, per discolparsi del reato commesso, ha dato la colpa a me”.

“Come mai nessuno è venuto a chiedermi nulla in proposito?”, si chiede ora Andrea Oliva, comprensibilmente infuriato, “Ho nove telecamere nel locale: le forze dell’ordine lo sanno, anche perché spesso e volentieri, grazie al mio sistema di videosorveglianza, sono riusciti a risalire ai colpevoli di furti e atti vandalici”.
Alcune delle telecamere, costantemente puntate sul bancone del bar, dimostrerebbero che gestore e dipendenti chiedono in continuazione i documenti ai giovani avventori: “Ne mando via almeno quaranta ogni sabato notte, perché avrei dovuto acconsentire alle richieste di due ragazzine di quindici anni, rischiando tutto?”.

“Il mio locale è pulito: mai una rissa, mai un problema in 15 anni”, continua Oliva, “In un anno ho subito trentotto controlli, oltre a tutti quelli con agenti in borghese: non hanno mai trovato nulla. E ora mi vengono a contestare questo! Senza nemmeno verificare attraverso i filmati delle telecamere, che pure tante volte hanno usato per indagini esterne”. Il gestore, infatti, ha telecamere rivolte anche verso la stazione.

“C’è disparità di trattamento per i locali bordigotti”, denuncia il gestore del Night and Day, “Da me non è mai successo nulla e mi impongono 15 giorni di chiusura (per la seconda volta), ad altri dove in un anno sono avvenute centinaia di risse e persino una sparatoria non è stato mai contestato nulla. Perché?”.

A far venire i dubbi ad Andrea Oliva è anche la tempistica con la quale ha ricevuto l’ordine di chiusura: “I fatti risalgono all’estate. Ad ottobre sono stato convocato in caserma e poi non ho più saputo nulla fino al 25 dicembre: hanno pensato di farmi un bel regalino di Natale, imponendomi la chiusura del locale”.

“Sono pronto a dimostrare la mia innocenza”, continua l’uomo, quarantenne e padre di un bimbo di dieci anni: “Ho investito tutto nel mio locale e ho tanti clienti che mi apprezzano: vengono gli anziani a seguire le partite di calcio. E vengono famiglie con bimbi piccoli a festeggiare i compleanni. I miei clienti sono loro, non i ragazzini. Per questo ho fatto ricorso al TAR”.

“Mi hanno scritto che la chiusura del locale è stata disposta perché siamo pericolosi per la comunità”, conclude l’uomo, “E’ incredibile”.

E la questione degli avventori pregiudicati? “Ne hanno trovati due su 120 presenti quella sera”, risponde Oliva, “Io non posso conoscere il casellario giudiziario di tutte le persone che entrano qui!”. Sembrerebbe, inoltre, che i due uomini avessero alle spalle reati gravi, ma non gravissimi: nessun omicida e nessun ladro. Ma solo gente con alle spalle qualche piccolo incidente con la giustizia.