Vallecrosia, inaugurata la mostra sulla Resistenza “La memoria riflette”

27 gennaio 2016 | 18:54
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Vallecrosia, inaugurata la mostra sulla Resistenza “La memoria riflette”

In particolare è stata narrata la storia di un vallecrosino d’adozione: Alessandro Zitomirski

Vallecrosia. Nella Giornata della Memoria, dedicata alle vittime ebraiche della Shoah, la Città della Famiglia ha inaugurato una mostra sulla Resistenza, “La memoria riflette”.
Dopo Bordighera, anche Vallecrosia dedica una mostra ai partigiani che hanno combattuto per la liberare l’Italia dal nazifascismo.

Nella storia tutto ha una causa e un effetto: ecco perché, in un giorno dedicato allo sterminio del popolo ebraico, si parla anche della Resistenza e degli eroi locali, fra i quali Alberto Guglielmi (detto Nino) del Gruppo Sbarchi, che hanno aiutato gli ebrei a sfuggire dall’Italia per trovare rifugio in Francia.
Ricordata anche la figura di Antonio Valgoi, nato tra Vallecrosia e Bordighera, medico e comandante di reparto nella guarnigione dell’isola di Cefalonia che, rifiutandosi di aderire al fascismo, venne giustiziato dal plotone d’esecizione.

Dopo una breve introduzione del Sindaco Ferdinando Giordano, si è entrati nel vivo della tematica del giorno grazie ad oratori d’eccellenza, tra i quali Paolo Veziano, storico per passione e autore di un libro, “Ombre al confine”, che narra l’espatrio clandestino degli ebrei stranieri dalla Riviera dei Fiori alla Costa Azzurra tra il 1938 (anno delle Legge Razziali) e il 1940.

In particolare è stata narrata la storia di un vallecrosino d’adozione: Alessandro Zitomirski.
Dalla Russia, dove nacque da una famiglia ebraica benestante nel 1870, Zitomirski arrivò in Italia dopo esser stato espulso dal suo paese in quanto rivoluzionario. A Vallecrosia aprì la sua farmacia e riuscì, insieme alla figlia Rachele, ad ottenere la cittadinanza italiana. Tutto andò bene fino al 1938, quando entrarono in vigore le leggi razziali e lui divenne un apolide. A salvarlo fu la benevolenza dei sui concittadini e delle forze dell’ordine che chiusero un occhio e si “dimenticarono” di notificargli l’atto di espulsione.

L’8 settembre del 1943, poi, la famiglia Zitomirski sparì misteriosamente da Vallecrosia, per trovare rifugio nel casolare di Mario Sicardi.
Alcune lettere inedite, trovate da Veziano nell’archivio della comunità ebraica, hanno svelato l’attività di Alessandro Zitomirski nel Comitato di Assistenza agli ebrei in Italia.

La mostra “La memoria riflette” sarà visitabile fino al 2 febbraio”.