Furbetti del cartellino, Cassazione: “la truffa era una ‘prassi'”

26 gennaio 2016 | 17:38
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“non meritano condivisione le proteste dei legali degli indagati che hanno ‘accusato’ l’ordinanza del gip di Imperia”

Ad avviso della Suprema Corte, non meritano condivisione le proteste dei legali degli indagati che hanno ‘accusato’ l’ordinanza del gip di Imperia, che lo scorso sei ottobre aveva disposto le misure cautelari, di essersi adagiata sulle richieste del Pm senza compiere una autonoma valutazione del materiale di indagine.

Come scrive l’agenzia Ansa, in proposito la Cassazione rileva come “la circostanza che il gip abbia graduato le misure cautelari per qualcuno di essi ritenendo adeguata quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria invece degli arresti domiciliari, dimostra una valutazione autonoma circa la rilevanza delle singole emergenze investigative inerenti ciascun indagato, cosi’ come delle precipue esigenze cautelari in rapporto alle violazioni da ognuno di essi commesse“.

Tutto cio’, concludono gli ‘ermellini’, dimostra “l’assenza di appiattimento rispetto alle richieste del pm”.