Un nostro lettore interviene sulla struttura sportiva di Valle Armea

26 gennaio 2016 | 10:21
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Un nostro lettore interviene sulla struttura sportiva di Valle Armea

“Concludendo vorrei fare una precisazione a favore del consigliere Romeo”

Sanremo. “In quanto persona abbastanza informata sui fatti (sono stato negli ultimi sei anni dirigente della Nuova Lega Pallavolo Sanremo) vorrei intervenire per cercare di fare un punto sulla situazione che si è venuta a creare al Mercato dei Fiori, in risposta alle considerazioni fatte dall’amministrazione comunale: sul fatto che il problema delle strutture sportive della nostra città sia grave ed irrisolto da decenni credo che nessuno possa dubitare, a mio parere dovremmo però riflettere sugli avvenimenti che si sono succeduti negli ultimi tempi, cominciando da settembre.

Ebbene, dopo decenni durante i quali la situazione di fatiscenza di Villa Ormond era nota praticamente a tutti ci si è “improvvisamente” accorti che all’interno vi erano problemi strutturali che ne giustificavano la chiusura per la messa in sicurezza: ciò che allora ha esasperato gli animi di chi come me ha “vissuto” pallavolisticamente” Villa Ormond è stata la percezione di una sorta di “presa in giro”, visto che nell’ambiente già si sapeva che la struttura sarebbe stata concessa prima alla Rai per realizzare “Sanremo Giovani” e successivamente utilizzata per altri eventi, oltre che con ogni probabilità per accogliere l’Orchestra Sinfonica; faccio notare che oltretutto l’anno scorso un gruppo di volonterosi genitori della nostra Società, insieme al compianto Presidente Enrico Chiavari e al resto della dirigenza, erano stati promotori di un’iniziativa per dare, a costo zero per il Comune, una rinfrescata ed una sistemata ai locali (per il cui uso si pagava comunque un canone di affitto) e renderli minimamente più vivibili ai giovani che vi svolgevano attività sportiva: l’amministrazione comunale ha respinto l’istanza adducendo ovvi motivi di sicurezza nonostante i “volontari” si fossero dimostrati disponibili anche ad assumersi formalmente la responsabilità di qualunque danno materiale o infortunistico.

A seguito di tutto questo mi sembra abbastanza comprensibile che la soluzione del Mercato dei Fiori sia parsa a molti il classico “contentino” o “palliativo all’italiana” mancante di un minimo di programmazione, per tantissime ragioni di buon senso oltre a quella principale (paventata fin dall’inizio) della rigidità delle temperature invernali all’interno: la spesa complessiva affrontata per approntare il campo da basket, i due da volley e gli spogliatoi a tutti è parsa un’esagerazione, il sistema di riscaldamento “provvisorio” credo sia stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e sta facendo degenerare le cose in maniera molto grave visto che ci dimentichiamo che l’oggetto della questione è e resta l’attività sportiva dei nostri giovani e la loro salute.

Per questo motivo non credo sia il caso di insistere a replicare in maniera polemica o stucchevole alle dichiarazioni dell’Assessore allo Sport, vorrei invece sottoporre alcune considerazioni che spero possano essere costruttive: la responsabilità della situazione non è ovviamente da ascrivere solamente all’attuale amministrazione però penso che Sindaco, Giunta e Assessori dovrebbero come primo passo avere l’umiltà di ammettere che nelle scelte sopradescritte hanno preso un “granchio” clamoroso e immediatamente dopo iniziare a collaborare concretamente con alcune persone competenti “sul campo” delle società sportive (non sono molte ma le conosco, le stimo e sono sicuro che in Comune abbiano già avuto il modo di apprezzarle in questi mesi…), questo per risolvere le problematiche più urgenti; il secondo passo è quello di attivarsi già da ora a livello progettuale per creare le condizioni affinché tra due anni, quando scadrà il vincolo d’uso del Mercato dei Fiori, si possa già partire con l’adeguamento a polo sportivo senza “perseverare” con le solite lungaggini: credo che nessuno ne abbia mai messo in dubbio le “potenzialità” in tal senso, il problema è stato caratterizzato (e lo ribadisco) dai tempi e dalle modalità che si sono usate fino ad ora. Se posso permettermi, ad esempio, ad occhio e croce realizzare una tensostruttura permanente a Pian di Poma forse avrebbe costituito un esborso inferiore ma al momento sarebbe qualcosa di immediatamente fruibile in attesa che si concretizzi il “sogno” di Valle Armea; non entro nel merito del patto di stabilità o degli altri problemi citati però posso dire per esperienza che girando per la Liguria in questi anni ho avuto modo di entrare in palestre e palazzetti molto belli e funzionali, situati in località sicuramente più povere e meno rinomate della nostra città, questo è un ulteriore motivo di perplessità che dovrebbe far riflettere confrontandosi con la nostra realtà dove c’è una oggettivamente totale mancanza di strutture adeguate.

Concludendo vorrei fare una precisazione a favore del consigliere Romeo: in qualità anche di ex “addetto stampa” della NLP io sono l’autore responsabile dell’articolo dell’11 febbraio 2015 al quale fa riferimento e nel quale definii “ghiacciaia” anche Villa Ormond; posso assicurare che lo scrissi con assoluta cognizione di causa per averlo provato sulla pelle (non come quella attuale in Valle Armea, ma nei mesi invernali la situazione era seria anche lì, possono testimoniarlo atleti e genitori che la frequentavano), dico questo perché almeno in tale contesto l’ex sindaco Oddo non c’entra nulla: egli è solito commentare a mezzo stampa in maniera sarcastica molte cose, passa dalle partite di “volley su ghiaccio” all’operato di un vigile urbano che “osa” elevargli una giusta contravvenzione per divieto di sosta; al consigliere Romeo dico in amicizia di lasciar perdere in maniera altrettanto ironica dando importanza a cose ben più importanti, ce ne sono abbastanza credo…”

Cordialità!

Luigi Morganella