Mercato coperto: le idee e le proposte dei nostri lettori
Troppo caro? Troppo vuoto? Da svecchiare? In tanti ne hanno discusso sui social network. Tutti vorrebbero un mercato “vivo”
Bordighera. C’è chi dice che i prodotti sono troppo cari e chi, invece, dà la colpa alle poche pochissime novità presenti: sul mercato coperto, cittadini e turisti si sono fatti sentire sui social network dopo aver letto l’articolo pubblicato ieri sul nostro giornale.
“Tanti anni in fase di inizio lavori di ristrutturazione del Mercato”, scrive Romolo Giordano, “Lanciai all’allora sindaco l’idea di sfruttare quelle aree per un discorso strutturale sul gusto, sui prodotti e sulla gastronomia in generale”.
Lezioni di cucina, seminari, una biblioteca gastronomica, un centro di ricerca sulla cucina di mare mediterranea, una sala a disposizione per piccoli banchetti anche per quei locali che non possono organizzarne per motivi di spazio: queste le idee proposte dal noto ristoratore. idee che piacciono a tanti. Giordano propone anche “un coinvolgimento delle scuole nell’educazione al gusto e alla conoscenza delle materie prime”.
Le proposte lanciate dal titolare del ristorante “Romolo Mare” vennero scartate perché, come racconta lo stesso: “Mi venne risposto che i commercianti si sarebbero picchiati per avere quegli spazi a disposizione”.
Un paradosso, vedendo oggi i risultati che si sono ottenuti scartando quelle, così come tante altre, idee.
“Qualcuno ha mai visto il mercato di Monaco?”, si chiede un lettore, “No, giusto per avere un’idea. Ma basta anche prendere come spunto Ventimiglia, che ha un mercato coperto particolarmente bello e grande. A Bordighera, oltre alle bancarelle esistenti, aggiungerei piccoli chioschi con specialità locali da consumare al banco, a prezzi giusti. C’è la bancarella del pesce: perché non cucinarlo davanti al cliente? C’è la macelleria. E allora perché non fare qualcosa di grigliato? Immaginate ristoratori locali che preparano piatti a prezzi più vantaggiosi che nel loro ristorante. Farebbero gustare anche a chi non può permetterselo le loro prelibatezze. Naturalmente ci vuole l’occhiolino dell’amministrazione. Insomma. Qualcuno si deve sedere a tavolino per una strategia comune“.