Ramella (SeL): “un po’ di chiarezza sulla Rotonda”
L’analisi
Bordighera. “La fine del 2015 – scrive Corrado Ramella di Sel – e l’inizio del nuovo anno hanno visto riaprire in modo un po’ anomalo il dibattito sulla Rotonda di S. Ampelio. Dopo le recenti dichiarazioni del Sindaco a “Riviera 24” e gli interventi dei responsabili della società che gestisce l’Amarea crediamo sia opportuno fare un po’ di chiarezza nella confusione che volutamente da una parte e dall’altra si cerca di alimentare, quasi che i cittadini fossero degli sprovveduti e destinati a “bersi” tutte le “corbellerie” che vengono loro propinate.
Vorremo incominciare col dire al Sindaco, ma soprattutto ai cittadini, perché possano farsi un’idea più chiara della situazione, che la Soprintendenzaha chiesto si, e più che giustamente, di arretrare la struttura rispetto a quanto previsto dal progetto iniziale proposto dalla Giunta Pallanca, perché il progetto era troppo a ridosso della scogliera e superava i limiti esterni della struttura esistente (quindi risultava in contrasto con il vincolo Ronchey), ma non ha chiesto assolutamente, e soprattutto non ha mai obbligato l’amministrazione a sbancare verso ponente e in parte verso monte. Questa è esclusivamente una scelta dell’Amministrazione Pallanca che, pur arretrando, ha voluto mantenere sostanzialmente la dimensione della struttura prevista nel primo progetto (Rotonda, anfiteatro e soprattutto locale commerciale). Sarebbe bastato e basterebbe (sarebbe ancora oggi possibile farlo nonostante l’avvio della gara d’appalto) ridurre ulteriormente le dimensioni della struttura (anfiteatro e locale commerciale) per evitare lo sbancamento. Ma probabilmente proprio questo non si è voluto fare perché non è nelle intenzioni dell’Amministrazione pensare a qualche tipo di riduzione, che non siano quelle prescritte dalla Soprintendenza.
Sinistra Ecologia Libertà e il gruppo consigliare di Bordighera in Comune, al momento dell’approvazione del progetto, hanno sottolineato proprio l’inutilità, il danno ambientale, il rischio di ritardi ulteriori e i costi eccessivi dello sbancamento, ma l’Amministrazione non ha raccolto tale osservazione.
Altra cosa. Non ci risultano i dati indicati dall’Amarea e cioè che i 5000 metri cubi (in realtà 4800 e probabilmente anche meno perché va escluso il locale accessorio previsto in un primo momento e ora non inserito nell’appalto) corrispondano a 1600 m2 (come è apparso da qualche parte). Questo tipo di valutazione vale laddove l’altezza del volume è di 3 metri o comunque per strutture abitative con altezze di 3 m. a piano, ma non è questo il caso. Quindi riteniamo che la superficie sia inferiore, ma su questo faremo le opportune verifiche. Questo nulla toglie alla consistenza dello sbancamento, ma serve a chiarire che, in ogni caso, lo sbancamento, anche se per una parte, la parte maggiore, viene effettivamente fatto per mantenere la superficie attuale dei locali in affitto all’Amarea. In realtà il resto dello sbancamento è minimo e non supera di molto quello già fatto, a suo tempo, per la realizzazione della Rotonda Casinò. Se comunque il locatario è disposto ad accettare una riduzione della metratura, come affermato pubblicamente, (a cui naturalmente corrisponderebbe una equa riduzione del canone di affitto) non possiamo non considerare questa come una buona notizia.
Ci permettiamo di dire che questa improvvisa sensibilità ambientale, e addirittura archeologica nell’ultima fase, del locatario appare un po’ sospetta. Perché emerge solo ora e non è venuta fuori al momento della valutazione progetto Bosio o nelle osservazioni all’ultimo progetto Pallanca o del rilancio del progetto B che prevedeva il mantenimento della struttura attuale con riempimento di volumi? Misteri, ma non troppo, del punto di vista privato!
Per il resto, pur apprezzando la riduzione voluta dalla Soprintendenza e da noi sollecitata, non abbiamo dubbi a considerare lo sbancamento inutile e dannoso dal punto di vista ambientale. Sta solamente al Sindaco e alla sua Amministrazione decidere di ridurre ulteriormente la struttura e quindi evitare ogni tipo di sbancamento. E’ una soluzione che si può facilmente attuare anche dopo la gara d’appalto con una semplice variante a ridurre, senza quindi interferire ed allungare i tempi di realizzazione. Naturalmente, come abbiamo già detto, in questo modo, cosa non secondaria, i costi si ridurrebbero notevolmente e molto probabilmente passerebbero dagli attuali 2.100.000 euro a circa 1, 800 milioni. Un bel risparmio e soprattutto un opera con un minore impatto e nel pieno rispetto delle prescrizioni e dello spirito del vincolo Ronchey
Ultima considerazione. Sarebbe il caso che i nostri amministratori evitassero in futuro la brutta abitudine di scaricare su altri enti (vedi Soprintendenza) responsabilità che sono soltanto loro e sarebbe meglio che imparassero a dare informazioni e motivazioni corrette del loro operare, assumendosene la responsabilità e senza creare ad arte confusione o sviare dalla realtà. Così come sarebbe opportuno che la società locataria non nascondesse dietro presunte sensibilità ecologiche o archeologiche le motivazioni di contrarietà al progetto attuale. Ma invece le esplicitasse.
Ormai comunque emerge sempre di più la fragilità di questa Amministrazione e la consapevolezza che Bordighera ha bisogno di di amministratori che sappiano veramente guardare all’interesse pubblico e di un altro modo di operare, anche nel privato.”