Gradimento sindaci, male la Liguria si salva solo Capacci: passa però dal 7° al 20° posto

11 gennaio 2016 | 12:17
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Gradimento sindaci, male la Liguria si salva solo Capacci: passa però dal 7° al 20° posto

Decisamente dietro la lavagna invece i sindaci di Genova, Marco Doria, e La Spezia, Massimo Federici

Male, malissimo i sindaci liguri. In uno scenario nazionale di crescita nel gradimento dei sindaci (merito soprattutto dei nuovi eletti), i primi cittadini dei quattro capoluoghi nostrani sono tutti in netto calo.

A fare peggio di tutti nell’ultimo anno è proprio il savonese Federico Berruti. Che sia colpa del bitume o di una più generica “stanchezza” dovuta alla fine del secondo mandato, forse fisiologica dopo 10 anni, il commercialista che lascerà Palazzo Sisto nel 2016 mette a segno un “tonfo” che fa rumore: -5%. Ancora più eclatante se si pensa che, dal giorno della sua elezione al 2015, aveva perso solo lo 0,5%, mentre ora si assesta appunto su una percentuale di gradimento (52,5%) inferiore di 5 punti e mezzo rispetto al 2011. Solo 10 sindaci su 101, in Italia, hanno perso di più nel 2015. Un calo vertiginoso che lo fa crollare anche in classifica: Berruti, che l’anno scorso era 28°, quest’anno si piazza a metà classifica al 59° posto.

Chi teoricamente fa meglio di lui è l’imperiese Carlo Capacci, classificatosi 20°. Peccato però che l’anno scorso fosse 7°: in un anno ha perso ancora il 2,3% dei consensi. Il dato finale è ancora buono (57,7%), ma fa impressione pensare che nel 2013, quando è stato eletto, fosse superiore di ben 18,4 punti, letteralmente “bruciati” in pochi anni.

Decisamente dietro la lavagna invece i sindaci di Genova, Marco Doria, e La Spezia, Massimo Federici. Entrambi sono 89esimi, a pari merito con Messina, Frosinone, Foggia e Catanzaro: leggi di loro hanno fatto solo 7 sindaci in Italia. Calo più evidente per Doria, che l’anno scorso era 58°: in un anno ha perso il 4,5%, in totale l’11,7% dal 2012 (anno di elezione); per Federici, l’anno scorso 63°, il calo totale invece è “solo” del 4,6%, ma di questi ben il 3,5% perso nell’ultimo anno.

Chi sorride? Il campione di classifica è il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, che nonostante abbia perso l’1,8% rispetto alla sia elezione porta a casa ancora il 62,5% dei consensi; è seguito a ruota dal primo cittadino di Venezia, Luigi Brugnaro (che porta a casa un +8,8% annuo) e da quello di Pesaro Matteo Ricci (+1% nell’anno, -0,5% dall’elezione). Maglia nera invece per i sindaci di Crotone, Peppino Vallone, e Alessandria, Maria Rita Rossa, tristemente ultimi con il 42% dei consensi: Rossa è anche la peggiore in assoluto per quanto riguarda la perdita di consensi dal giorno dell’elezione (ne ha lasciati per strada il 26%).

Il migliore dell’anno dopo Brugnaro è invece il sindaco di Macerata, Romano Carancini, capace di mettere a segno nel 2015 un +7,5%, seguito dal milanese Giuliano Pisapia (+7,3%, ora è 18°). Chi invece cercherà di dimenticare al più presto un annus horribilis è Matteo Biffoni, sindaco di Prato, che ha “bruciato” il 10% del consensi.

da www.ivg.it