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Ventimiglia, respinte le due mozioni presentate dalla Malivindi. Sì unanime alla proposta di Ghirri

23 dicembre 2015 | 01:01
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Ventimiglia, respinte le due mozioni presentate dalla Malivindi. Sì unanime alla proposta di Ghirri
Ventimiglia, respinte le due mozioni presentate dalla Malivindi. Sì unanime alla proposta di Ghirri
Ventimiglia, respinte le due mozioni presentate dalla Malivindi. Sì unanime alla proposta di Ghirri

Il Comune approva aderisce al progetto del Ministero della Salute: “Una scelta in comune” per sensibilizzare i cittadini sulle donazioni di organi

Ventimiglia. Tre le mozioni discusse in Consiglio Comunale. Due presentate dalla Consigliera Comunale Silvia Malivindi: entrambe respinte. L’ultima, votata con il consenso di tutto l’assise, aveva la firma del Consigliere Alessandro Ghirri.

Ghiaia presente nei sentieri dei giardini pubblici “Tommaso Reggio”: questo l’argomento della prima mozione presentata dalla Malivindi, che ha chiesto di sistemare il selciato per renderlo più facilmente percorribile.

“Questa mozione nasce dal fatto che già prima della collocazione dei mercatini”, ha spiegato la grillina, “I giardini erano spesso impraticabili e ancora lo sono: quando piove diventano enormi pozzanghere, che poi lasciano il posto al fango. Ma anche quando non piove le pietroline rendono difficile camminare”.
Secondo la Consigliera M5S, che ha portato i presenti a conoscenza delle molte lamente pervenute da alcuni cittadini, “ci vogliono gli scarponi da trekking per attraversare i giardini”.
“Ora che sono state messe nuove pietroline, grosse e appuntite, la situazione è pure peggiorata”, ha continuato la Malivindi, “Perché non si mettono pietre più piccoline come fanno in Francia?”.
A rispondere, per prima, è stata la Consigliera di Maggioranza Federica Leuzzi: “Non abbiamo ricevuto nessuna lamentela in merito alle pietroline, sicuramente potremmo rivalutare la sua proposta parlando con gli uffici”.

La parola è poi passata all’Assessore Gabriele Campagna che ha riferito che la ghiaia, offerta da un imprenditore del luogo e posata dagli operai del Comune senza nessun costo aggiuntivo per l’ente, non è l’intervento definitivo che la Giunta Ioculano ha pensato per i giardini: “Si tratta di un intervento palliativo. Ora sarà mia cura far presente agli operai le problematiche da lei sollevate. Ma l’intenzione di questa amministrazione è quella di investire parecchio sulla riqualificazione dei giardini”.
Ha voluto dire la sua anche il Consigliere Paganelli: “In vent’anni di Consiglio Comunale non avevo mai visto una mozione di questo genere. C’è sempre una prima volta… Magari poteva essere oggetto di un’interpellanza… Ma una mozione sulle pietroline…”. Il Consigliere ha poi espresso la dichiarazione di voto a nome della Maggioranza: “Votiamo contro perché sappiamo benissimo che il lavoro è stato fatto per non creare pozzanghere”.

“Ritengo che la mozione sia lo strumento opportuno per chiedere un intervento”, ha puntualizzato la Malivindi, “Io non sto andando a commentare il fatto che sia stato posto del ghiaino troppo spesso, sto suggerendo all’amministrazione il modo in cui, forse, si può rimediare ad un problema”.

La seconda mozione presentata sempre dall’agguerrita Malivindi chiedeva la sospensione dell’articolo 18 del regolamento del commercio su aree pubbliche, che prevede l’obbligo per gli ambulanti, a partire dal 1 gennaio, di dotarsi di un gonnellone.
“Con il 2016”, ha esordito la Consigliera, “Diventa obbligatoria la prescrizione del regolamento che prevede l’obbligo per gli ambulanti di dotarsi di queste fasce in pvc. Nonostante l’idea in sè sia anche simpatica e positiva, sembra di difficile attuazione. Gli ambulanti si sono anche lamentati. Nel momento in cui abbiamo adottato questo regolamento forse non abbiamo pensato a disciplinarlo meglio, quantificando i costi e pensando anche al senso estetico”.
Il primo problema, secondo la grillina, è di natura economica: “Il costo di un gonnellone in pvc si aggira tra i 200 e i 300 euro”. E poi “la fascia è impattante, è grossa, ha colori diversi con un logo che è difficile da contraddistinguere. Forse sarebbe stato meglio procedere per gradi, chiedendo in primis l’affissione di un cartello, senza obbligare gli ambulanti a dotarsi di questo gonnellone”.
“Bisognava iniziare promuovendo il mercato in Francia, creando un sito internet”, ha aggiunto la Malivindi, “Ogni iniziativa utile a riqualificare il mercato è positiva, ma chiedo di sospendere l’articolo 18 altrimenti dal 1 gennaio gli ambulanti dovranno comprarsi il gonnellone”.
“L’impatto ecologico poi lascia perplessi”, ha concluso, “E’ un telo di plastica!”.
L’Assessore Pio Guido Felici ha chiesto alla Consigliera dove avesse trovato l’informazione che il telo dovrà per forza essere in pvc: “La delibera non lo dice. Si parla solo di gonnellone… Magari qualcuno glielo ha riferito impropriamente”.
“L’assessorato e l’ufficio non hanno preso una decisione con superficialità”, ha aggiunto l’Assessore, “Abbiamo fatto diversi incontri con i rappresentanti di categoria. In realtà questo non è che l’inizio della promozione del mercato, un primo passo visivo per promuovere il logo”.

Non corrisponderebbe alla realtà, secondo l’Assessore, nemmeno la stima dei costi che gli ambulanti dovranno sostenere per dotarsi del gonnellone: “Un’indagine di mercato fatta dagli uffici dice che il costi di un gonnellone in tessuto è di circa 100 euro”.
Già entro la fine dell’anno, forse, verrano anche posizionati alcuni totem illustrativi.

“Considerato il fatto che questa fascia che gli ambulanti dovranno mettere potrà essere anche di materiali diversi dalla plastica”, ha dichiarato la Leuzzi, “Non possiamo accogliere la mozione della Malivindi”.

La Consigliera di Opposizione ha poi chiesto se sono previste sanzioni per gli ambulanti che non si doteranno del gonnellone il primo gennaio: “Se non sono previste ritiro la mia mozione”. La sua domanda non ha avuto risposta.
“L’espressione della Malivindi “l’idea era buona” mi sembra molto riduttiva per il lavoro portato avanti dall’Amministrazione”, ha dichiarato la Consigliera Acquista.

Approvata all’unanimità l’interessante mozione presentata dal Consigliere di Maggioranza Alessandro Ghirri sull’adesione al progetto “Una scelta in comune” che consente ai cittadini di esprimere le proprie volontà in fatto di donazione di organi.
“Si tratta di un progetto del Ministero della Salute che permette l’interconnessione tra il database che gestisce i dati dei donatori di organi e l’ufficio anagrafe del comune”, ha spiegato Ghirri. I Comuni che aderiscono al progetto, in pratica, danno ai loro cittadini la possibilità di indicare, sulla carta di identità, se in caso di decesso intendano donare gli organi.
In tutta la Liguria i donatori di organi sono 34.485. Ma in provincia di Imperia il dato è ai minimi con solo 4100 iscritti. “In quanto futuro medico mi sento molto coinvolto”, ha dichiarato Ghirri, “Per questo spero con questa mia mozione di sensibilizzare non solo i cittadini, ma anche le amministrazioni dei comuni limitrofi”.

“Ringrazio il Consigliere Ghirri di aver presentato questa mozione”, ha dichiarato Carlo Iachino, Consigliere di Opposizione, “Questa è la dimostrazione che la Minoranza non respinge sempre le vostre proposte quando sono valide e sensate”.