Ventimiglia, dalle buche nelle strade ai troppi divieti al cimitero: è il mugugno dei “ventimiusi”

9 dicembre 2015 | 21:58
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Ventimiglia, dalle buche nelle strade ai troppi divieti al cimitero: è il mugugno dei “ventimiusi”
Ventimiglia, dalle buche nelle strade ai troppi divieti al cimitero: è il mugugno dei “ventimiusi”
Ventimiglia, dalle buche nelle strade ai troppi divieti al cimitero: è il mugugno dei “ventimiusi”
Ventimiglia, dalle buche nelle strade ai troppi divieti al cimitero: è il mugugno dei “ventimiusi”
Ventimiglia, dalle buche nelle strade ai troppi divieti al cimitero: è il mugugno dei “ventimiusi”
Ventimiglia, dalle buche nelle strade ai troppi divieti al cimitero: è il mugugno dei “ventimiusi”

Alla serata organizzata dalla Compagnia dei Ventimiusi ospiti d’eccezione il Sindaco Ioculano e il suo vice Silvia Sciandra

Ventimiglia. Marciapiedi rotti, strade da asfaltare, mancanza di illuminazione, segnaletica da rinfrescare, frazioni “abbandonate”. E ancora deiezioni canine per le strade, auto parcheggiate ovunque, Battaglia di Fiori persa. Ma anche strani cartelli al cimitero, dove pare vietato davvero tutto, pure scattare fotografie. Sono queste le tematiche che hanno tenuto banco al Dopo Lavoro Ferroviario in piazza Cesare Battisti, dove la Compagnia dei Ventimiusi ha organizzato, come ogni anno, una serata dedicata ai mugugni.

Ospiti d’eccezione, quest’anno, il Sindaco Enrico Ioculano e il vice Sindaco Silvia Sciandra, che hanno ascoltato le lamentele, preso appunti e dato risposte.

“I marciapiedi sono rotti e sporchi”, ha detto la prima mugugnona, “In alcuni casi occorre fare addirittura lo slalom tra i ricordini dei cani. La puzza è pazzesca e la gente si lamenta”.

C’è anche chi, scambiato per amico del sindaco, viene costantemente fermato per la strada: “Tu che sei suo amico, diglielo un po’. E’ permaloso e non ascolta mai, mi dicono”, racconta prima di sbottare, “Secondo me bisogna riproporre la ‘Battaglia di Fiori’. Non farla significa solo una cosa: manca la volontà politica”.

“Volere e potere”, sottolinea una signora alzandosi in piedi. “In via san Secondo non c’è un marciapiede“, continua, “Tutti i giorni rischiamo la vita. Senza contare le buche nel sottopasso” – che invece hanno contato benissimo – “L’anno scorso erano 26 e quest’anno 29“.

E poi dehors non proprio regolari o, comunque, che danno fastidio: “Hanno dato il permesso ad un bar di mettere tavolini sui marciapiedi: non si passa più”.

“C’è un carruggio lungo circa 10 metri che fa parte della strada vecchia che andava ai valloni, a fianco della chiesa di San Secondo. Qui manca completamente l’illuminazione: non ci vuole tanto a portarci un po’ di luce. E poi bisogna tenerci anche pulito, perché noi le tasse le paghiamo come gli altri, anche se non siamo in centro”.

Il mugugno arriva a toccare anche la pineta dei Balzi Rossi, divenuta tristemente famosa non tanto per la bellezza unica del luogo, ma per i problemi relativi all’emergenza migranti. “E’ abbandonata”, dicono, “Eppure è un luogo bellissimo. Se proprio deve restare un parcheggio, almeno fatelo bene, con le strisce che si vedano. E poi ci sono i pini che hanno distrutto l’asfalto”.

Un coro unico di dissensi che, con tono più o meno bonario, vengono rivolti tutti direttamente al sindaco.

“Ci avete dato troppo poco tempo prima di rendere operativa la Zona a Traffico Limitato (ZTL) a Ventimiglia Alta. La prova doveva durare almeno un mese e non una settimana”, dice un residente del centro storico”.

“Ho un problema con il numero civico“, racconta un altro, “Da anni il Comune mi ha assegnato il 10 al posto di quello che avevo prima, il 7. Ma per lo stesso Comune io risulto abitare sempre al 7 (che ora è una gabina dell’Enel). Per i documenti è un disastro: continuano a rimandarmi da un ufficio all’altro. Cosa devo fare?”.

Nel corso della serata, dopo le lamentele sui parcheggi selvaggi – “Ci sono macchine sui marciapiedi, macchine davanti agli scalini dell’ufficio postale” – e il problema manutenzione delle strade – “C’è pieno di buche, anche i marciapiedi sono rotti” – si arriva persino a parlare del cimitero.
“E’ vietato tutto in quel luogo”, dice un impresario di pompe funebri, “Divieto di accesso ai cani (ma è così un po’ ovunque, n.d.r.), divieto di accendere un cero nella cappella… Ma come? Ma è una barzelletta! Dove lo accendo un cero se non in una cappella?”, chiede, suscitando l’ilarità dello stesso Ioculano. Ma i divieti non sono finiti: “E’ vietato mettere corone, fiori o composizioni floreali ingombranti”, continua, “Ed è pure vietato scattare fotografie“.

Si cambia argomento e si parla dei “tossici che il venerdì fanno pagare i biglietti per il parcheggio alle macchine. Questo accade anche nei giorni di festa, quando non si dovrebbe pagare. Ma non si possono multare?”.
“Sono nullafacenti e nullatenenti”, risponde il Sindaco, “Multarli sarebbe un controsenso”.
“Allora assumiamoli”, propongono ironicamente dal pubblico.

Finiti i mugugni, è lasciata a sindaco e assessore la replica.
La Sciandra porta il pubblico presente a conoscenza del progetto di riqualificazione della zona dei giardini Hambury e anche della pineta dei Balzi Rossi. Progetto che punta ad ottenere fondi Alcotra.

Mentre Ioculano ribadisce che la volontà di far ripartire la Battaglia di Fiori c’è. A mancare, però, sono i 160mila euro che servono per realizzarla. “Però noi siamo stati i primi a portarla ad Expo”, dichiara, “E abbiamo in mente un progetto che a gennaio porteremo in Regione. Se verrà approvato lo proporremo ai carristi. Non sarà di certo una vera e propria battaglia dei fiori che”, anticipa, “Non potremo fare neanche l’anno prossimo, ma è un modo per mantenere la tradizione”.

Per il problema deiezioni canine non raccolte? “Sto per firmare un regolamento che inasprisce le sanzioni: chi non raccoglie la deiezione del proprio cane pagherà una multa di 83 euro contro ai 25 euro di prima”. E non solo: per far rispettare la legge, un agente della municipale affiancherà due guardie zoofile e perlustrerà la città alla ricerca di padroni indisciplinati.

Come ha ricordato la signora presente in sala, a volte “volere è potere”.