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Processo “La Svolta” tra condanne e assoluzioni: il bilancio

10 dicembre 2015 | 20:37
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Processo “La Svolta” tra condanne e assoluzioni: il bilancio

Assolti Antonio Palamara, Antonio Barilaro e Roberto Pellegrino

Genova. Sentenza di secondo grado del processo denominato “La Svolta”, relativo alle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nella provincia di Imperia, che ha visto coinvolti imputati accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, usura, estorsione, traffico di droga e armi.

A Giuseppe Marcianò, ritenuto il capo della cosca ventimigliese, è stata inflitta la condanna più pesante: 15 anni e 4 mesi.
Condannati anche il figlio Vincenzo (7 anni), Giuseppe Gallotta (14 anni), Omar Allavena (7 anni), Annunziato Roldi (7 anni). Sette anni e sei mesi anche per Vincenzo Marcianò, nipote di Giuseppe.

Assolti gli indagati Antonio Palamara, che in primo grado era stato condannato a 14 anni,  Antonio Barilaro, condannato a 7 anni in primo grado e Roberto Pellegrino, che non sconterà i 10 anni e 6 mesi che gli erano stati inflitti in primo grado.

La sentenza si ribalta anche per l’agente di polizia penitenziaria Enzo Giammicchia, accusato di favoreggiamento per aver portato messaggi tra i fratelli Giovanni Pellegrino, detenuto, e Roberto. L’agente, assolto in primo grado, è stato ora condannato a due anni e due mesi.

Come già anticipato, è confermata l’assoluzione per l’ex sindaco Scullino e il suo city manager Prestileo. Decade l’accusa di aver “aiutato” associazioni mafiose, assegnando lavori alla cooperativa Marvon che era in mano alla ‘ndrangheta.