Nuovo orario Trenitalia, Melis (M5S): “Sul nuovo contratto di servizio la Regione ascolti i cittadini”

“I disagi maggiori si registrano nelle due riviere, dove il treno, nel bene e nel male, influenza la vita di migliaia di studenti e lavoratori”
Genova. Andrea Melis, portavoce del M5S in Regione Liguria, scrive quanto segue:
“In questi giorni è entrato in vigore il nuovo orario invernale di Trenitalia, suscitando innumerevoli lamentele da parte dei pendolari, da Ponente a Levante. I disagi maggiori si registrano nelle due riviere, dove il treno, nel bene e nel male, influenza la vita di migliaia di studenti e lavoratori. Ed è su di loro, sulle loro richieste ed esigenze, che dobbiamo cucire il trasporto ferroviario di domani, in termini di tempi di percorrenza, efficienza, pulizia, sicurezza dei treni liguri.
Temi che sono al centro del tanto discusso rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia. Un contratto che dovrà avere due caratteristiche primarie per noi fondamentali: un controllo pubblico e una precisa valenza sociale. La delicata trattativa che la Regione si prepara a intraprendere con Trenitalia non può prescindere da queste due pietre angolari, da cui derivano a cascata una serie di vantaggi per l’utente finale e, indirettamente, per tutto il comparto sociale, culturale ed economico della Liguria.
Una trattativa dalla quale non si può tenere fuori RFI, la società che gestisce le infrastrutture ferroviarie. È necessario coinvolgere anche questo soggetto, per evitare che cominci un rimpallo di responsabilità da cui hanno da perderci in primis i cittadini.
Tra le principali criticità da affrontare ci sono senza dubbio gli eccessivi costi di servizio, che dipendono non dai chilometri effettuati, come dovrebbe essere, ma dai tempi di percorrenza. Tradotto: più il treno impegna i binari, più la Regione potenzialmente deve pagare.
Altro aspetto centrale è quello legato alle penalità da ritardo, che ci risultano essere computate esclusivamente sulla destinazione conclusiva del treno, senza prendere in considerazione le soste nelle stazioni e i relativi disagi ai viaggiatori.
Esiste poi un tetto massimo alle penalità che, come MoVimento 5 Stelle, chiediamo venga abolito nel nuovo contratto di servizio. Mentre mancano norme chiare sui servizi sostitutivo in caso di interruzione del trasporto su ferro. Una casistica che cresce sempre di più, complice le rotaie vecchie e obsolete di cui dispone Trenitalia. Ben venga poi l’adozione dell’orario cadenzato, purché i treni siano realmente presenti nell’arco della giornata, con adeguati rinforzi nelle ore di punta, anch’essi eventualmente cadenzati.
Sono solo alcuni dei molti esempi di disservizio che potremo citare. Ma quanto ha fatto la politica in questi anni per porvi rimedio? Eppure le soluzioni esistono, spesso di buon senso e senza costi. Ad esempio, si potrebbe avviare un dialogo con determinati enti pubblici (pensiamo a scuole o università) per concordare i migliori orari e ridurre così ritardi, caos e disagi.
Un trasporto ferroviario pubblico degno di questo nome è chiamato a dare risposte ai cittadini, con particolare attenzione alle categorie più fragili. Un esempio? La risoluzione 7/613 portata in Parlamento dai portavoce M5S in Parlamento propone una tariffa gratuita per le persone disoccupate (per una durata limitata di tempo), affinché siano agevolate nel reinserimento di un contesto lavorativo.
In queste settimane si stanno moltiplicando le sacrosante proteste da parte di pendolari, studenti, lavoratori che lamentano disservizi di ogni tipo, attraverso pagine Facebook o comitati spontanei. Le stiamo raccogliendo e indirizzando all’assessore regionale Berrino affinché intervenga prontamente. Ma si può fare di più: coinvolgiamoli nel dialogo con Trenitalia attraverso un tavolo permanente con i pendolari. Ne avremmo tutti qualcosa da guadagnare.