La storia, il presente, il futuro di Apricale: intervista al Primo Cittadino Silvano Pisano

9 dicembre 2015 | 12:38
Share0
La storia, il presente, il futuro di Apricale: intervista al Primo Cittadino Silvano Pisano

In prossimità delle Elezioni Amministrative 2016 il Sindaco ripercorre i quattro anni di mandato “Ho portato avanti con senno e amore la tradizione, la cultura l’anima di questo paese piccolo ma grande insieme”

Apricale. In prossimità delle Elezioni Amministrative 2016 il Primo Cittadino Silvano Pisano ripercorre i suoi quatto anni di mandato.

Sindaco Pisano per quale ragione nel 2011 ha deciso di candidarsi?

Da 30 anni collaboro con l’Amministrazione Comunale di Apricale. In passato sono stato assessore e vice sindaco. Nel 2011 la mia candidatura a Primo Cittadino è stata il naturale sbocco di un processo di continuità. Sono nato e cresciuto ad Apricale; qui sono nati e cresciuti anche i miei genitori, i miei nonni e i miei bisnonni. Apricale conserva le radici di tuttila la mia famiglia. Candidarmi è stato spontaneo. Con questo paese ho un legame viscerale e nessuno meglio di me poteva assumere tale carica. Una carica per portare avanti con senno e amore la vita, la tradizione, la cultura, l’anima del paese. Viviamo in un mondo globalizzato, così vasto che un comune come quello di Apricale avrebbe potuto e potrebbe ancora perdersi al suo interno. E io non potevo permetterlo. Mi sono così impegnato per preservane la sua storia, il suo presente, il suo futuro. Apricale è un paese piccolo e grande insieme. Grande è il suo passato, un passato millenario che ha inizio con i primitivi insediamenti dell’età del ferro e che è andato avanti passando per il periodo dei Romani, del Medioevo e poi lungo tutta la linea della Storia fino a oggi. Apricale è una piccola entità, ma sfido a trovare un altrettanto comune al mondo al di sotto dei mille abitanti che possiede quei requisiti di eccellenza quali sono quelli che appartengono al mio paese. In particolare la sua grandezza è costruita sulla sua fervida e impegnata attività culturale. Apricale ha un museo, un castello, è sede di numerosi e acclamati spettacoli tra cui quello estivo del Teatro della Tosse. È sito esclusivo di un insolito e apprezzato Albergo Diffuso, ospita da circa 3-400 anni un torneo di pallone elastico da 3-400 anni; vanta ristoranti, bar, negozi tradizionali e di qualità. E poi tanti altri servizi ognuno dei quali mi rende orgoglioso di essere da oltre 30 all’interno della sua Amministrazione.

Il mandato è quasi allo scadere, un bilancio?

Per varie ragioni ho assunto la carica di Sindaco di Apricale in una fase complessa. Non voglio ribaltare le colpe sulle amministrazioni passate, nelle quali, tra l’altro, mi trovavo anche io, ma è un dato di fatto che negli ultimi 5-10 anni queste hanno avuto la tendenza a spendere senza molti scrupoli. Hanno cercato di crescere facendo molta spesa, accumulando il debito pubblico, il debito di interessi, di rate e di mutui. E a un certo punto il Comune ha dovuto fermarsi per poter riprendere in mano le cose e gestire una situazione che oramai era diventata incontrollabile. Oggi la situazione fortunatamente è stata ripristinata. Il segretario comunale mi ha da poco confortato comunicandomi un pareggio nel bilancio. Ma è questo un risultato sudato, raggiunto con tanti sacrifici: in questi quattro anni non ho visto un centesimo, neppure il minimo rimborso spese. Ho dovuto rinunciare a tutto per risanare i conti ma alla fine sono riuscito nel mio intento, quindi ne sono contento. Inoltre in questi anni sotto la mia guida, Apricale è cambiata molto. Ho portato a termine molti dei progetti che avevo a mente, come: il grande parcheggio con 150 posti auto; la Casa del Boia; e soprattutto il passaggio dalla proprietà privata a quella comunale del Castello della Lucertola, che dopo anni di incuria e abbandono, dopo un percorso di espropri, liti, interessi personali, è ritornato a essere l’eccellenza per antonomasia non solo di Apricale ma di tutta la vallata. Grazie all’acquisizione di questo grande frammento della storia del Paese, abbiamo potuto anche allargare il nostro raggio culturale con l’organizzazione di mostre, convegni, spettacoli ed eventi che si alternano durante il corso di ogni anno. È stata per me una soddisfazione enorme contribuire alla rinascita di una struttura di simile portare, una struttura irrecuperabile che è diventata uno straordinario ed efficiente polo culturale. D’altro canto solo investendo nella cultura possiamo crescere e combattere la stupidità del mondo.

Ha intenzione di ricandidarsi?

Dopo 30 anni orami che sono all’interno dell’Amministrazione di Apricale non potrei fare altro: mi ricandiderò.