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Il Natale nel mondo popolare e contadino della Liguria di ieri

20 dicembre 2015 | 08:39
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Il Natale nel mondo popolare e contadino della Liguria di ieri

La mattina del 25 dicembre le mamme mandavano i bambini a prendere il pane di bottega ed era usanza che i negozianti regalassero torroncini. Sulla tavola non dovevano mancare elementi simbolici propiziatori

La tradizione delle festività natalizie era fortemente radicata nel mondo popolare e contadino ligure.

La festa dell’anno più attesa era il Natale con il caratteristico pranzo. Si iniziava a pensarci già tempo prima, preparando apposite scorte durante l’inverno.

Il giorno della Vigilia era usanza addobbare la casa con decorazioni fatte con lunghi fili di spago in cui venivano infilati bacche di ginepro, alloro, rametti di ulivo, maccheroni, noci e nocciole. Al mattino le donne preparavano il pandolce per il Natale e spesso anche i ravioli, che in alcune zone sostituivano i “Natalini”, e si cuoceva il “berodo” per l’indomani. Sul piano del focolare ardeva il ceppo d’olivo o d’alloro, che bruciava lentamente fino a Capodanno, simbolo del vecchio anno oramai al termine.

Il pranzo e la cena era piuttosto frugali, a base di cavoli bolliti conditi con l’olio, farinata, pane casereccio e focaccia di granturco. La mattina di Natale le mamme mandavano i bambini a prendere il pane bianco di bottega ed era usanza che i negozianti regalassero loro torroncini. Sulla tavola imbandita non dovevano mancare elementi simbolici propiziatori: uno scopino di erica, fatto benedire durante la messa di mezzanotte, una manciata di sale, la cassoa, cioè il mestolo forato, una michetta di pane bianco per i poveri e un’altra lasciata in serbo per gli animali.

La prima pietanza del pranzo era costituita dai “Natalini” in brodo, lunghi maccheroni di pasta di semola di grano duro, lisci e tagliati a “penna”, mentre il 26 dicembre, il giorno di Santo Stefano, si consumavano i ravioli preparati con gli avanzi del giorno precedente. A fine pranzo arrivava il piatto più atteso delle feste natalizie: il pandolce decorato con un ramoscello d’alloro. Il più giovane componente della famiglia toglieva il rametto e tagliava il pandolce e il più anziano serviva le porzioni a tutti i convitati seguendo un rituale preciso e facendo attenzione a mettere da parte una fetta per i poveri. Il pranzo terminava con noci, frutta secca e candita, uva, mele carle e pere martine sciroppate.