I nidi, a breve servizio integrato con la scuola dell’infanzia

10 dicembre 2015 | 11:39
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I nidi, a breve servizio integrato con la scuola dell’infanzia

Previsto un sostegno alle famiglie nel pagamento di questi servizi di estrema rilevanza sociale.

Ventimiglia. I nidi a breve rientreranno nei servizi educativi non più a domanda individuale e sarà previsto un sostegno alle famiglie nel pagamento di questi servizi di estrema rilevanza sociale.

Queste le buone novità che sono emerse dall’incontro promosso dal Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia a cui hanno aderito tutti i servizi educativi della prima infanzia presenti nel Distretto Sociosanitario n. 1 Ventimigliese.

La settimana scorsa, in contemporanea ad altre città italiane, si è celebrata una giornata dedicata ai servizi per i più piccoli. Molti genitori hanno partecipato a laboratori organizzati nei nidi di Ventimiglia per testimoniare l’importanza della qualità della rete dei servizi educativi.

Anche quest’anno il Comune di Ventimiglia aderisce e sostiene questo evento che si inserisce in un percorso iniziato con la ricorrenza di compleanno della legge 1044 istitutiva degli asili nido e che è proseguito attivamente fino alla raccolta firme dello scorso anno, per l’approvazione del disegno di legge n.1260 sul sistema integrato di educazione ed istruzione che comprenda il percorso del bambino dalla nascita fino a sei anni.

Oggi la legge n. 107 del 13 luglio 2015 – all’art. 1, comma 181, lettera e)- presenta una sintesi del disegno di legge 1260 ed il Parlamento ha delegato il governo ad adottare un decreto legislativo secondo quanto previsto dalla nuova normativa.

L’istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni assicura la continuità educativa e colloca il nido d’infanzia nel Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca. Stabilisce che i nidi per l’infanzia non siano più servizi a domanda individuale e prevede livelli essenziali per i nidi e le scuole dell’infanzia. Ciò assume un particolare significato in questo periodo in cui la crisi economica ha aggravato le condizioni di vita di molte famiglie con bambini piccoli, allargando ulteriormente la forbice delle disuguaglianze sociali ed educative. Molto importante è il previsto co-finanziamento della legge a carico dello Stato.

Il governo nazionale dovrà prevedere nel quadro di un piano di azione nazionale un sostegno finanziario costante a regime per il sostegno alla gestione dei servizi del sistema integrato 0-6 anni ma anche un sostegno straordinario per l’estensione dei nidi e la generalizzazione della scuola dell’infanzia. Non saranno servizi per l’infanzia e scuole dell’infanzia qualunque quelli che dovranno accogliere i bambini , ma dovranno poter offrire loro esperienze educative di qualità. Per questo il testo legislativo non solo indica la qualificazione universitaria e la formazione continua di educatori/rici e insegnanti come livello essenziale ma prevede la determinazione di precisi standard organizzativi, strutturali e qualitativi per tutti i diversi luoghi educativi.

Il decreto legislativo costituirà, quindi, l’ossatura di un ambizioso progetto di riforma del settore, che vedrà l’educazione dei più piccoli riscattata dall’umiliante menzione dei nidi come servizi a domanda individuale, ma che resta da completare con il concorso e la collaborazione di molti. È un progetto necessario ed ambizioso che vedrà la realizzazione della definitiva normativa con l’impegno di tutti: educatori, insegnanti, famiglie e politici e quello del nostro territorio è un contributo per continuare a sostenere i diritti delle bambine e dei bambini.