Gsl: “I dati ci danno ragione, la decisione della Regione è senza senso”
L’azienda ha reso noti i numeri del primo triennio di attività: gli obiettivi previsti sono stati tutti raggiunti
Albenga. “Siamo rimasti colpiti e particolarmente sorpresi da quanto abbiamo saputo negli ultimi giorni. L’attività di Gsl è stata continua e abbiamo raggiunto e superato tutti gli obiettivi che avevamo a livello contrattuale che ci eravamo e ci erano stati posti”. Lo stupore per gli ultimi avvenimenti ma anche e soprattutto la consapevolezza di aver lavorato al meglio raggiungendo e superando le richieste e le prescrizioni contrattuali, cosa che di fatte rende “incomprensibile” e poco “digeribile” la richiesta di risoluzione dell’accordo.
Sono questi gli stati d’animo che serpeggiano tra i vertici di Gsl, l’azienda privata che gestisce il reparto di ortopedia di Albenga e che, nei piani della Regione, avrebbe dovuto contribuire in maniera determinante a ridurre il fenomeno delle “fughe” verso altre regioni dei pazienti che necessitano di interventi di chirurgia.
A esprimere tutta la perplessità dell’azienda è stato il direttore sanitario Luciano Galletto, che questo pomeriggio ha esposto i dati relativi all’attività di Gsl negli ultimi due anni: “Fin dal primo anno l’attività – ha spiegato Galletto – Gsl ha superato gli standard previsti: abbiamo effettuato mille e 448 interventi chirurgici superando abbondantemente i punti specifici di artroprotesi che ci erano stati dati per l’Asl2”.
“La nostra società – fanno sapere i vertici – ha adempiuto pienamente a quanto previsto dal contratto: nel 2012, con mille e 448 interventi, e a seguire anche nel 2013, allargando il raggio di azione sulle Aziende Sanitarie di Savona e Imperia con mille e 948 interventi. Il traguardo prefissato è stato raggiunto anche nell’anno 2014, quando Gls ha ottemperato alle richieste aumentando le prestazioni e portandole a 967 ”.
L’anno dopo, cioè nel 2013, il contratto con la Regione è stato rivisto e l’azienda ha ampliato il suo “bacino di utenza” occupandosi anche di accogliere i pazienti provenienti dagli ospedali imperiesi: “Anche in quell’anno – prosegue Galletto – abbiamo superato gli standard di attività per il recupero delle fughe. Abbiamo fatto mille e 948 interventi e più di 967 interventi di artroprotesi di anca e ginocchio su pazienti provenienti da tutta la Liguria, un numero superiore rispetto all’obiettivo contrattuale che prevedeva ‘l’effettuazione di almeno il 65 per cento della media delle fughe regionali verso Piemonte e Lombardia nel triennio 2009-20111 (il 65 per cento di mille e 483 corrisponde a 964 interventi) richiesto dal contratto medesimo’. Nello specifico, nell’arco del 2014, gli interventi sono stati 320 nel primo trimestre, 229 nel secondo trimestre, 130 nel terzo trimestre, 288 nel quarto trimestre: numero più alto rispetto agli obiettivi iniziali, a dispetto del calo nel secondo e terzo trimestre dovuto al blocco dei pagamenti da parte dell’Asl2 (dovuto a interruzione dei flussi finanziari da parte della Regione) e la conseguente da parte Asl2 riduzione del 47 per cento del budget contrattuale. Per il 2014 abbiamo effettuato oltre duemila e 700 interventi e quasi mille interventi di artroprotesi con un grosso superamento delle richieste. E anche sullo standard specifico che ci era stato dato a livello regionale abbiamo superato il dato. Quindi non capiamo per quale motivo ci venga detto che non abbiamo raggiunto i livelli”.
L’attività di Gsl non ha impatto solo sulla riduzione del fenomeno specifico delle “fughe”, ma anche sulla normale attività dell’ospedale di Albenga presso il quale ha sede: “L’ospedale di Albenga è stato vitalizzato dall’attività di Gsl. Nell’ambito di gestione degli impianti, attrezzature, convenzioni per le attività che acquista dall’Asl2, la nostra azienda versa all’ospedale oltre un milione di euro l’anno, che sono una grossissima parte del bilancio del nosocomio. Per dare un’idea, è il 70 per cento dell’attività della sterilizzazione dell’ospedale e una grossa quota dell’attività del laboratorio analisi. Quindi Gls partecipa direttamente alle attività dell’ospedale. Chiudendo a questo punto non so che sviluppo possa avere, vista la mancanza di attività di intervento che la fine dell’attività di Gsl possa portare. C’è poi tutto l’indotto che riguarda la città di Albenga con conseguenze indubbiamente pesanti”.
I numeri di Gsl sono certificati anche da enti nazionali: “In base ai dati Agenas (l’agenzia nazionale sull’assistenza alle Regioni per la sanità) nel 2014 Gsl è l’ottavo gruppo in Italia per la chirurgia protesica del ginocchio e il primo in Liguria per questa attività. Questo risultato è stato raggiunto nel 2014, anno in cui abbiamo avuto una serie di problemi di finanziamento dovuti al fatto che la Asl aveva ridotto e sospeso il pagamento delle prestazioni incidendo pesantemente sulle attività. Ciononostante gli obiettivi contrattuali sono stati raggiunti e superati”.
Insomma, tra il 2012 e il 2014 l’attività di Gsl è sempre stata in crescita per quanto riguarda la chirurgia artroprotesica: “I nostri numeri sono stati in crescita ed elevati perché abbiamo sempre lavorato coerentemente e correttamente da questo punto di vista. Abbiamo un processo di valutazione dell’appropriatezza del ricovero particolarmente attento che ho seguito direttamente durante la programmazione generale dell’attività in funzione dell’accreditamento e delle certificazioni: in base ad esso, il paziente non viene visto solo dall’anestesista e dal chirurgo ortopedico, così come avviene normalmente, ma anche da un internista che studia le caratteristiche cliniche del paziente che altrimenti possono esulare dalle competenze specifiche dell’ortopedico. Tutti i nostri pazienti sono verificati dalla Asl, che ci ha riconosciuto una appropriatezza del 100 per cento, quindi direi che anche da questo punto di vista lavoriamo bene. Rispetto al dato nazionale, siamo i primi in Liguria: abbiamo superato le varie Asl e il San Martino. Quindi siamo una struttura piccola e funzionale ed estremamente funzionante. Per tutto questo insieme di motivi siamo rimasti perplessi e colpiti da quanto saputo nei giorni scorsi”.
Eppure la delibera della giunta regionale parla chiaro e dispone la “risoluzione del contratto stipulato con la Società Gsl per la realizzazione del progetto di sperimentazione gestionale finalizzata al recupero della mobilità passiva extraregionale nella specialità dell’ortopedia di elezione per i cittadini liguri”. Tale disposizione tiene conto dei dati messi insieme dall’Agenzia Regionale Sanitaria, che ha analizzati i numeri dell’attività di Gsl: secondo tale relazione, l’azienda non avrebbe raggiunto gli obiettivi previsti dal contratto.
“La delibera fa riferimento ad una statistica Ars che noi non conosciamo – osservano ancora da Gsl – Il nostro piano di obiettivi era triennale ma il contratto è stato modificato di anno in anno. Asl e Regione, comunque, hanno evidenziato che anno per anno quegli obiettivi erano stati tutti raggiunti. Se così non fosse non avrebbero mai modificato gli accordi incrementando le nostre attività per l’anno successivo. Tutto è partito per cercare di arginare le ‘fughe’ dell’Asl2 e l’obiettivo è stato raggiunto nel primo anno. A questo punto l’Asl ci ha comunicato: ‘Siete stati bravi, fate anche l’Asl1’. E così nel secondo anno abbiamo raggiunto l’obiettivo delle due Asl assieme e il progetto è stato allargato a tutta la Liguria. Anche nel terzo anno abbiamo raggiunto l’obiettivo, nonostante la flessione nei finanziamenti”.
L’azienda, quindi, non comprende su quali dati si basi la decisione della giunta: “A fine 2014 la Regione avrebbe dovuto emettere un altro parere, ma c’era un’inchiesta in corso e così ha deciso di non produrlo e sottoporre la questione al ministero. Ma in attesa della risposta del ministero è stata preso un ulteriore provvedimento di giunta, quello di venerdì scorso, che sulla scorta di un parere tecnico dice che noi non abbiamo raggiunto gli obiettivi del 2014. Gli obiettivi erano contenuti in una delibera di giunta regionale e riportati sul contratto: i nostri numeri confermano che, seppur di poco abbiamo, raggiunto già nel 2014 l’obiettivo triennale che ci era stato posto. Sicuramente non è un problema tecnico”.
In attesa di approfondire questo aspetto, resta ora da capire entro quanto tempo l’accordo verrà revocato: “Nel contratto non sono previste le tempistiche con cui mettere fine alla sperimentazione in caso di fallimento – fanno notare ancora da Gsl – L’Asl ha inviato una comunicazione con cui inizia a predisporre l’uscita di Gsl. D’altro canto, noi abbiamo intenzione di inviare a Regione e Asl una lettera: questa decisione secondo noi non sta in piedi. Il provvedimento a noi è noto da sabato e lo abbiamo appreso dai giornali. I nostri tempi di reazione sono stati più veloci possibili, ma noi continuiamo a ragionare su un testo di delibera che è parziale perché manca tutta la parte tecnica e l’allegato. Intanto vogliamo comprendere i numeri e poi quello che dobbiamo fare”.
Secondo i vertici di Gsl c’è un cavillo tecnico che potrebbe “salvare” la situazione: “Ammettendo che non abbiamo raggiunto gli obiettivi 2014, cosa che siamo pronti a dimostrare come non vera, riteniamo di aver ampiamente ottenuto i risultati contenti nel primo e nel secondo contratto e quindi l’eventuale rescissione deve fare riferimento solo al terzo contratto e non agli altri. Quindi semmai ci dovrà essere non un’interruzione totale dell’attività, ma una riduzione. Che si continui il discorso sulle Asl di Savona e Imperia per noi è pacifico: caso mai si può discutere di Genova e La Spezia. Siccome il terzo contratto non era sostitutivo ma modificativo, noi riteniamo che gli accordi precedenti siano validi. Dopo di che siamo disponibili a confrontarci sui numeri con chiunque. Riteniamo che l’obiettivo, che è scritto in maniera chiara, non sia interpretabile in modo diverso rispetto a come lo abbiamo interpretato noi”.
C’è poi un altro aspetto: la scarsa “trasparenza” dei dati su cui si basa la decisione di recedere dall’accordo. “La delibera non porta dati, ma richiama un parere dell’Ars che è criptato e quindi non è scaricabile. Bisogna fare un accesso agli atti e quindi l’ente pubblico ha trenta giorni per inviarlo: stiamo aspettano che arrivi. Chiediamo che questi atti abbiano massima visibilità. Il contratto prevedeva che facessimo 964 interventi sui pazienti liguri nel triennio e nel 2014 ne abbiamo fatti 967 nonostante ci sia stata una riduzione del 47 per cento il budget e per sei mesi l’Asl abbia interrotto i flussi di pagamento. Quindi riteniamo che tutto questo non sia corretto tutto questo e che non ci sia un problema di natura tecnica”.