Dal bacio sotto il vischio alla lingerie rossa: i 7 riti scaramantici di Capodanno

30 dicembre 2015 | 10:51
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Dal bacio sotto il vischio alla lingerie rossa: i 7 riti scaramantici di Capodanno

Ecco perché portano fortuna

Per augurare anzitutto a voi stessi un anno spettacolare e magari migliore rispetto a quello che finisce, ecco a voi 7 gesti tradizionalmente beneauguranti

  1. Il bacio sotto il vischio. Tradizione che risale a un’antica leggenda di origini nordiche. Loki, dio del Male – irascibile e invidioso, decise di uccidere il fratello Balder, dio del Sole – buono e amato. Avvisata del pericolo, la dea madre, Freya, provò a proteggerlo chiamando in aiuto ogni pianta e animale, dimenticandosi però del vischio. Loki ne approfittò utilizzando proprio del vischio intrecciato per costruire un’arma appuntita per colpire Balder. Freya era disperata. Ma le sue lacrime, cadendo sull’arma fatta di vischio, si trasformarono in bacche perlate che miracolosamente ridiedero vita al figlio. Da allora la dea ringraziò con un bacio tutti quelli che passavano sotto al vischio, ritenendolo simbolo dell’amore che sconfigge la morte. E promise protezione eterna a chiunque sotto questa stessa pianta miracolosa si fosse baciato romanticamente.
  2. La lingerie rossa. Esistono diverse teorie sul perché la biancheria intima a Capodanno debba essere indossata di questo colore. Il rosso è il colore dell’augurio sia nel simbolismo orientale dove è utilizzato anche per le celebrazioni nuziali sia nella tradizione romana: ai tempi di Ottaviano Augusto, in occasione del Capodanno Romano, le donne e gli uomini che indossavano qualcosa di rosso rappresentavano il potere, il cuore, la salute e la fertilità.
  3. Lascia qualche frutto di melograno aperto sulla tavola della cena di Capodanno. Già nell’Antico Egitto il melograno compare come simbolo di fertilità e fortuna. Anche le donne greche in procinto di sposarsi ne mangiavano in virtù dei suoi buoni auspici.
  4. Il rosso torna in forma di fuoco: in diverse parti d’Italia a Capodanno si accendono fascine di legna oppure fantocci che rappresentano l’anno vecchio. Simbolo primordiale, il fuoco purifica, distrugge e rigenera.
  5. Da petardi e fuochi d’artificio ai tappi delle bottiglie di spumante: anchei bottisono porta fortuna. Secondo numerose tradizioni il rumore scaccia gli spiriti maligni.
  6. Rompere le cose vecchie, tradizione consolidata a Napoli, che libera la rabbia e aiuta a fare chiarezza su quel che è davvero importante per la nostra vita.
  7. Tutto ciò che è composto da elementi difficili da contare è di buon auspicio, dal riso al melograno,dalle lenticchie all’uva. Di qui anche la tradizione spagnola: si mangiano12 acini d’uva al rintocco degli ultimi 12 secondi dell’anno vecchio, un acino per ogni mese dell’anno a venire. La tradizione potrebbe essere nata nel 1909, anno di grande produzione: l’uva prodotta in esubero sarebbe stata distribuita alla popolazione che, per auspicare prosperità anche per l’anno successivo, avrebbe introdotto l’usanza di consumarne proprio al cambio d’anno. Ma c’è anche chi pensa derivi da un rito carnevalesco madrileno: nella notte tra il 5 e il 6 di gennaio a Madrid si celebrava una grande festa, senza regole né limiti. Il sindaco José Abascal nel 1882 emise un bando che costringeva tutti a pagare 5 pesetas per poter uscire a far festa. Un gruppo di ribelli si radunò in Puerta del Sol e cominciò “fare il verso” alla classe dirigente cittadina che, era risaputo, festeggiavano con uva e champagne.