Cervo celebra il centenario della Grande Guerra

“Il Piave Mormorava”, una mostra a Palazzo Viale con la ricca collezione di Francesco Maggi. Esposti cimeli, immagini, lettere e giornali dell’epoca
Cervo. A cent’anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, Cervo ne ricorda l’anniversario con una mostra allestita a palazzo Viale, curata dal collezionista Francesco Maggi che mette a disposizione del pubblico la sua raccolta privata di Giornali di Trincea.
Attraverso la lettura dei resoconti scritti direttamente dal fronte il pubblico potrà percepire le diverse funzioni che questo tipo di stampa si prefiggeva di realizzare ovvero testimonianza e documento storico, strumento di propaganda e primordiale forma di insegnamento.
La mostra, ospitata nelle sale di Palazzo Viale, si inaugurerà il 5 dicembre alle 15,30 alla presenza delle autorità e di Pierpaolo Cervone, giornalista e storico, per molti anni caposervizio de “La Stampa” per le edizioni della Liguria ed ex di sindaco di Finale Ligure, ha scritto numerosi saggi che gli hanno valso riconoscimenti e premi.
La mostra è organizzata dall’Associazione culturale “Cumpagnia du Servu”, in collaborazione con altre Associazione del territorio e con il patrocinio e contributo del Comune e comprende, a margine altri appuntamenti. Le date sono: 19 dicembre ore 21,00: “La Grande Guerra minuto per minuto”, con i disegni in diretta della fumettista Anna Pesce e con Samanta Ammirati, docente di storia e letteratura italiana, sul tema cause, sviluppo e conseguenze della Prima Guerra Mondiale. A seguire, proiezione del film “Uomini contro”, di Francesco Rosi e tratto dal romanzo “Un anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu. Introduce la serata e modera il dibattito Marco Frassinelli, direttore dell’Associazione Proxima no-profit. 20 dicembre ore 16,30 incontro “Gli scrittori e la Grande Guerra”, con Lucinda Buja, già docente in diversi licei del territorio, che narrerà la Prima Guerra Mondiale attraverso le opere di grandi scrittori. Il 5 gennaio alle ore 21,00 serata con il Coro Alpino Monte Saccarello ed i canti tradizionali della grande guerra nati nel fango delle trincee, per sconfiggere la nostalgia degli affetti familiari e la paura dell’assalto.
A partire dal 9 dicembre la mostra si arricchirà ulteriormente di cimeli storici della collezione dell’ing. Fabrizio Scarpiello, curatore dell’esposizione