Caso Dimar, la consigliera Leuzzi alla minoranza, “non si esce dall’aula scaricando le responsabilità”

1 dicembre 2015 | 15:09
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Caso Dimar, la consigliera Leuzzi alla minoranza, “non si esce dall’aula scaricando le responsabilità”

“È innegabile che il mio massimo rispetto per la magistratura mi avrebbe portato a cambiare idea, ma poiché le condizioni della ricorrente sono le medesime, ho deciso di mantenere la mia posizione”

Ventimiglia. “La pratica inerente il caso DIMAR – scrive la consigliera di maggioranza Federica Leuzzi – è indubbiamente una questione ostica ed intricata che ancora ieri ci siamo trovati a dover trattare. In seguito all’ordinanza emessa dal TAR che ci ha chiesto di riesaminare la loro richiesta. Se anche è  vero che il commercio é stato liberalizzato e altrettanto vero che noi eravamo richiesti di valutare soltanto se vi era l’interesse pubblico a consentire una deroga alle norme urbanistiche.

Dopo aver preso in considerazione diversi aspetti, abbiamo dedotto che la valutazione dell’interesse pubblico alla deroga della destinazione d’uso dovesse essere solo di natura politica, aspetto che, alcuni Consiglieri di minoranza, hanno omesso durante il Consiglio Comunale di ieri sera, valutando la pratica “pasticciata” e non apportando possibili suggerimenti per la risoluzione della vicenda, nonostante il voto unanime del luglio 2015.
Quindi, tralasciando le motivazioni tecniche al diniego, che il Vice Sindaco ha esposto in modo molto chiaro ed esaustivo, ritengo che, è pur vero che un centro commerciale di tale entità porterebbe a Ventimiglia migliaia di persone e probabilmente una riduzione dei prezzi nel genere merceologico settore alimentare, ma soprattutto ciò che ci saremmo aspettati è la creazione di nuovi posti di lavoro di cui la Nostra città ha bisogno come il pane.
Tuttavia non c’è stato un impegno formale da parte della società DIMAR in cui è dimostrato che i posti di lavoro sarebbero aggiuntivi rispetto a quelli occupati attualmente nell’attività all’ingrosso; inoltre non è stata specificata la tipologia di contratto lavorativo (a tempo determinato/indeterminato, full o part-time), né tantomeno se verrà data priorità nelle assunzioni ai residenti a Ventimiglia.

Da qui il dilemma: rivedere le scelte fatte l’estate scorsa perché influenzati dal giudizio del TAR che ci chiede di tenere presente la normativa liberalizzatrice in materia di commercio oppure confermare quanto già espresso, non solo per coerenza politica ma perché convinti di quella posizione e perché di fatto le condizioni che la DIMAR ci propone non sono mutate?

È innegabile che il mio massimo rispetto per la magistratura mi avrebbe portato a cambiare idea, ma poiché le condizioni della ricorrente sono le medesime, ho deciso di mantenere la mia posizione.

In ogni caso non credo sia rispettoso per i cittadini, uscire dall’aula scaricando le responsabilità, senza prendere una posizione decisa, come hanno fatto alcuni colleghi di minoranza.”