Andrea Di Baldassare e la “dolce vita” del Big Ben

11 dicembre 2015 | 09:12
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Andrea Di Baldassare e la “dolce vita” del Big Ben

I giorni memorabili e quelli più bui dello storico locale raccontati dal titolare. “Ho vinto la scommessa fatta 20anni fa a mio padre Luigi”

Sanremo. Nel 1996 all’incrocio di piazza Bresca e piazza Sardi, tra pescherie e rinomati ristoranti di pesce, apriva il Big Ben. Per la prima volta a tirar su la serranda di quello che sarebbe diventato il locale must della movida sanremese, il ventenne Andrea Di Baldassare.

Il Big Ben è nato da una scommessa che ho fatto vent’anni fa con mio padre Luigi e il suo migliore amico nonché grande imprenditore di Sanremo Quinto Mauro. Mi ero innamorato di questo angolo della storica piazzetta di Sanremo, e ho deciso di lasciare gli studi e il lavoro nel mercato dei fiori con i miei genitori per lanciarmi nell’aperturadi un locale: un locale specializzato in cocktail pre e after dinner dentro una quartiere improntato ad un altro genere di servizi. Mio padre mi ha spronato e mi ha accompagnato in questa avventura occupandosi insieme a mia madre Angela, l’anima del Big Ben, del giorno. All’inizio infatti svolgevamo anche un’apertura diurna con il servizio ristorante. Solo dopo la morte di papà, costretto a fare delle scelte, ho cambiato impostazione al locale incentrandomi unicamente sulla sera. 

Assunta la guida e rimboccatosi le maniche, come barman prima e imprenditore poi, anno dopo anno Andrea fa del Big Ben il cuore pulsante della “dolce vita” sanremese.  E grazie alla dedizione, alla passione, all’indispensabile aiuto di valenti collaboratori vince la sua scommessa.

Devo molto a questo locale. Il Big Ben è la mia vita, la mia anima, il mio braccio. Mi piace spesso ricordarne le serate memorabili come quella che ha ospitato il concerto di Alex Britti, Max Gazzè e Nicky Nicolai; oppure i momenti toccanti come quelli del ritorno di vecchi clienti, magari stranieri e “foresti”. Certamente oltre ai giorni indimenticabili ci sono da annoverare anche quelli più difficili. E tra questi, il giorno dell’incendio. Le fiamme avevano distrutto il mio locale, avevano distrutto me. È stato un periodo drammatico, non capivo cosa stava succedendo, avevo paura per la mia famiglia: una settimana dopo sarebbe nato mio figlio. Il giorno dell’incendio è stato il peggiore della mia vita però anche quello che mi ha dato più forza. Ho trovato tanta solidarietà soprattutto da parte dei commercianti di Sanremo che appena saputa la cosa affisserò alle vetrine dei negozi delle locandine con su scritto “Andrea siamo con te”. La rabbia verso quel gesto si è trasformata in energia e un mese dopo sono ripartito più carico di prima.

In un momento critico l’unione ha fatto la forza. Unione e forza, due concetti vincenti anche per la rete di impresa Sanremo On, di cui Di Baldassare fa parte.

Sanremo On, nata grazie all’iniziativa dei commercianti di Sanremo aderenti a Confcommercio, è il futuro della città, dei suoi esercenti e dei suoi cittadini. È un ponte per raggiungere quello che il singolo non può arrivare a fare. La sua mission infatti è quella di creare una sinergia tra le varie categorie di esercizi commerciali. E per farlo ha canalizzato in sé i punti di forza dei vecchi CIV. Una rete di impresa come quella di Sanremo On, una rete unica nel suo genere, ha talmente tante potenzialità e strumenti intelligenti per porle in atto, che ogni amministrazione comunale dovrebbe chiamare i suoi membri al proprio tavolo per discutere sulle migliori strategie turistiche e commerciali della città. Tutti insieme per un’unica causa si può. Almeno, questo è il mio consiglio.