Ambulatorio ASL con un gradino di troppo “Per entrare devo sollevare la sedia a rotelle”

2 dicembre 2015 | 22:50
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Ambulatorio ASL con un gradino di troppo “Per entrare devo sollevare la sedia a rotelle”
Ambulatorio ASL con un gradino di troppo “Per entrare devo sollevare la sedia a rotelle”
Ambulatorio ASL con un gradino di troppo “Per entrare devo sollevare la sedia a rotelle”
Ambulatorio ASL con un gradino di troppo “Per entrare devo sollevare la sedia a rotelle”
Ambulatorio ASL con un gradino di troppo “Per entrare devo sollevare la sedia a rotelle”

Una nostra lettrice, la giovane Roberta Brunetti di Sanremo, ci racconta la sua testimonianza

Sanremo. Storie di ordinaria discriminazione ed a farne le spese sono sempre i più deboli e coloro che li accudiscono. Questa storia arriva da Sanremo e ha dell’assurdo visto che uno dei protagonisti della vicenda è un ufficio pubblico, ossia l’ambulatorio dell’ASL in via Carli a Sanremo che è dotato, purtroppo, di barriere architettoniche.

L’altro protagonista della vicenda è un gradino di troppo che non permette a chi riesce a muoversi soltanto con una sedia a rotelle, di entrare in maniera agile all’interno della struttura pubblica.

Una nostra lettrice, la giovane Roberta Brunetti di Sanremo, ci racconta la sua testimonianza, di quello che le succede quando accompagna la zia 58enne, disabile dalla nascita, all’ambulatorio di via Carli per le classiche visite di routine che tutti noi eseguiamo periodicamente.

“Se non ci fossi io o altri miei parenti, mia zia non riuscirebbe a varcare la soglia d’ingresso dell’ambulatorio perchè c’è questo gradino alto circa 20 centimetri che impedisce il passaggio di una carrozzina. Per portare mia zia in ambulatorio – prosegue Roberta – devo, con molta attenzione, alzare la sedia a rotelle in modo da scavalcare questo ostacolo. Io un modo nell’altro ci riesco, anche perché mia zia non pesa molto ma le altre persone con il mio stesso disagio come fanno?”

E ancora: “Non me ne voglio fare una ragione, non è giusto, un ambulatorio dovrebbe avere una rampa per le carrozzine o qualche altro strumento che sia d’aiuto, ma non c’è proprio niente.”

E meno male che l’ambulatorio pur essendo al primo piano è facilmente raggiungibile con un ascensore spazioso, il tutto ovviamente dopo essersi ingegnati per entrare. Ma è legittimo chiedersi perché sia stato realizzato questo gradino visto che in ambulatorio ci vanno anche le persone che hanno difficoltà motorie. Perchè non fare uno scivolo per disabili o qualche cosa, tipo una “sedia mobile per le scale” che permetta un accesso comodo anche ai diversamente abili?

A queste domande aspettiamo una risposta dall’ASL e nel frattempo speriamo che alla prossima visita la nostra lettrice Roberta non debba fare la “sollevatrice di pesi” per portare la zia dal medico.