“7 motivi per dire no al biodigestore”: l’analisi del Movimento 5 Stelle Imperia

23 dicembre 2015 | 11:27
Share0
“7 motivi per dire no al biodigestore”: l’analisi del Movimento 5 Stelle Imperia

La nostra contrarietà si basa sull’analisi dei dati tratti dal progetto e dal piano economico finanziario, documenti ufficiali della Provincia di Imperia.

Imperia. Il 21 dicembre scorso in Consiglio Comunale è stato espresso parere favorevole da tutta la maggioranza e minoranza alla pratica per la realizzazione del Biodigestore di Colli.

Contrari solamente il Movimento 5 Stelle con la consigliera Cara Glorio e Imperia Bene Comune col consigliere Servalli.

Il Movimento 5 Stelle è contrario al Biodigestore. La nostra contrarietà si basa sull’analisi dei dati tratti dal progetto e dal piano economico finanziario, documenti ufficiali della Provincia di Imperia.

Le problematiche, almeno le principali, sono le seguenti:

1) E’ sbagliata l’impostazione stessa dell’impianto in quanto privilegia il recupero di energia e non quello di materia andando contro le norme europee in merito alla gerarchia di gestione dei rifiuti che ci indirizzano rigorosamente verso la strategia rifiuti zero. Dello stesso parere è anche l’ISDE, società internazionale medici per l’ambiente.

2) E’ sovradimensionato. E’ evidente come il progetto sia stato concepito per gestire una quantità di rifiuti superiore alla media provinciale. Il che ci fa supporre che si verifichi la possibilità di importare rifiuti da fuori.

3) E’ carissimo. Circa 70 milioni di euro per la sua costruzione, che in vent’anni di gestione arriveranno a circa 300/330 milioni di euro. Né la Provincia né i Comuni hanno i soldi per farlo infatti si affidano al project financing. In pratica si permette di coinvolgere un privato in un progetto di pubblica utilità, privato che ovviamente guarderà al profitto e non alla corretta gestione del servizio a discapito dei cittadini.

Dal Piano Economico Finanziario si apprende inoltre che se migliorerà la raccolta differenziata in Provincia di Imperia e quindi meno indifferenziato andrà all’impianto di Colli , diminuiranno gli introiti per il gestore privato dell’impianto che per compensare le perdite aumenterà i costi che ricadranno sulle tariffe delle bollette rifiuti dei cittadini.

4) E’ inquinante. L’impianto di Colli sarà un impianto che butta in atmosfera 50’000 tonnellate all’anno di fumi inquinanti (5.500 kg/h) che i cittadini della provincia di Imperia saranno costretti a respirarsi 24h/24h per 365 g/a per i prossimi vent’anni. Nello specifico gli inquinanti presenti sono: ammoniaca, idrogeno solforato , monossido di carbonio, composti azotati, anidride solforosa e inoltre non sono indicate la formaldeide e le nanopolveri PM10 , principali responsabili della formazione di tumori.

5) Il biodigestore avrà una discarica di servizio dalla capacità utile complessiva di circa 730mila metri cubi. 344mila tonnellate di rifiuti (pari a 382mila metri cubi) oltre a circa 348mila metri cubi di FOS (frazione organica stabile) stabilizzata e materiale tecnico (terra, ghiaia, pietrisco, ecc.).

6) Dubbi sulla destinazione d’uso dei materiali trattati dall’impianto . Come ha anche evidenziato la Commissione Parlamentare d’inchiesta sui rifiuti ,che è venuta a Imperia a febbraio 2015.

7) La volontà della comunità locale è considerata un rischio d’investimento. Nel Piano economico finanziario si legge “I principali fattori di rischio dell’investimento: rischio politico e di proteste – Insorgenza di elementi ostativi derivanti dalla non accettazione del progetto da parte della comunità locale”.
Ogni opera pubblica, come dice il Movimento 5 Stelle, dovrebbe essere obbligatoriamente per legge sottoposta prima al parere vincolante degli abitanti di quella zona, ad esempio con un referendum provinciale, e non realizzata come se non esistessero.
L’alternativa a questa follia è , come il m5s afferma da sempre, il programma Rifiuti Zero. Il rifiuto così diventerebbe una vera risorsa e aumenterebbero i posti di lavoro proteggendo allo stesso tempo la salute di tutti e l’ambiente.