Bordighera, con la nuova rotonda addio per sempre a Capo Sant’Ampelio

29 dicembre 2015 | 10:33
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Bordighera, con la nuova rotonda addio per sempre a Capo Sant’Ampelio

“Siamo obbligati a dover sbancare”, spiega il Sindaco Giacomo Pallanca, “Perché il fronte della rotonda è stato arretrato, così come ci è stato imposto”

Bordighera. Capo Sant’Ampelio, addio. Il progetto della nuova rotonda si mangerà gli scogli amati da Garnier e decantati da Ruffini.
Dai rendering del progetto non si vede. Ma per realizzare il nuovo belvedere – anfiteatro sarà necessario sbancare quello che l’Architetto francese Charles Garnier difendeva a denti stretti.
“Io insisto”, si legge in una sua missiva del 1883, “Per quel che posso, presso gli eminenti amministratori che sono alla guida del paese, di conservare, fino a quando potranno, tre cose a Bordighera: la Città Alta, il vallone del torrente Sasso e il Capo di fronte a Sant’Ampelio”.

L’attuale rotonda stava per essere costruita e la paura che si distruggesse un patrimonio paesaggistico era tanta. Troppa. Un’angoscia che tormentava l’illustre architetto. E che tormenterà, anni dopo, anche sua moglie. Nel 1903, già vedova, la signora Garnier scrisse al pittore Piana proprio riguardo ai lavori sul Capo Sant’Ampelio “Tutti gli artisti di Bordighera dovrebbero alzarsi per impedire una tale barbaria. […] Bisogna domandare grazia pel Capo…ella farà lo che vodrà…ma non posso impedirmi, come vedova d’un artista, di gridare alla profanazione dell’arte, del pittoresco, della cara Bordighera”.

La rotonda venne realizzata e sopra di essa venne costruito il casinò, ma gli scogli sottostanti non vennero toccati. Certo, quelli oggetto del futuro sbancamento oggi non si vedono più. Ma ci sono e, più precisamente, si trovano sotto il parcheggio a ovest della chiesetta di Sant’Ampelio.
Il progetto di riqualificazione della Rotonda redatto dall’Architetto Sergio Raimondo, invece, prevede di demolire e smaltire in discarica il Capo per poi ricoprirlo con il cemento.

“Siamo obbligati a dover sbancare”, spiega il Sindaco Giacomo Pallanca, “Perché il fronte della rotonda è stato arretrato, così come ci è stato imposto. Dovendo comunque garantire le superfici ad oggi in locazione e in concessione e non potendoci spostare verso levante per ottemperare al vincolo Ronchey (il quale limita l’area dove non si può operare commercialmente), siamo necessariamente costretti ad andare indietro”.
“Per questo avverrà lo sbancamento”, ha concluso Pallanca, “Di certo non è un’operazione che facciamo con piacere”.

Per comprendere l’entità degli scavi, bisogna leggere il computo metrico redatto dagli ingegneri Giovanni Rolando e Stefano Negro. Carte alla mano, ecco i dati dei metri cubi dello “scavo di sbancamento”: si parla di 4.258,35 metri cubi di “terreno di qualsiasi natura e consistenza, asciutto o bagnato, esclusa la roccia dura da martello e da mina”. Mentre lo “scavo di sbancamento eseguito anche a campioni in roccia dura con l’uso di martellone senza l’impiego di mine” è stato quantificato in 635,00 metri cubi. Difficile immaginare che proprio in quel punto, a ridosso sul mare, la percentuale di terra sia di molto maggiore di quella degli scogli (“roccia dura”).

Ma anche tenendo per buoni i numeri dati, si evince che Bordighera avrà sì la sua nuova rotonda, ma perderà per sempre quello che per secoli è stato amato, venerato, descritto, dipinto e custodito: Capo Sant’Ampelio.