Rossetti: “tante promesse ma nessun provvedimento concreto nel bilancio della giunta”

Rossetti chiede anche alla giunta lumi sulla programmazione sanitaria per il 2016
Genova. “C’è troppa distanza fra i propositi e la possibilità di incidere realmente sulla realtà della cose: tanti annunci che non trovano corrispondenza negli impegni economici dell’amministrazione”. E’ questo, in sintesi, il giudizio del consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti in merito alle politiche di Bilancio della giunta Toti. “Tra i tanti aspetti che non ci convincono – spiega Rossetti – ce ne sono quattro, in particolare, che saltano agli occhi. Il primo riguarda l’esenzione dall’Irpef regionale, che il centrosinistra è sempre riuscito a portare casa a dicembre. Se la giunta volesse potrebbe farlo anche quest’anno con un emendamento, estendendo l’esenzione dagli attuali 15 mila euro annui fino a chi ha un reddito di 25 mila euro, e cioè circa 350 mila liguri. Non mi sembra però che ci sia quest’intenzione”. Un altro capitolo è quello degli affitti pagati dall’ente a causa dei tanti uffici regionali sparpagliati sul territorio. “In questo modo – continua Rossetti – sottraiamo soldi freschi ai servizi. La giunta precedente aveva programmato di trasferire, entro il 2017, tutti gli uffici fuori sede, compresi quelli della giunta stessa, nella torre di via Fieschi 17, appena acquistata. Soltanto lasciando il palazzo di piazza De Ferrari si potrebbe risparmiare un milione e mezzo di euro all’anno, trasferendo direttamente queste risorse sui servizi”.
Rossetti chiede anche alla giunta lumi sulla programmazione sanitaria per il 2016. “Dopo sette mesi – accusa il consigliere Pd – non se ne trova traccia. Vorremmo sapere su cosa la giunta intenda puntare: sulla rete ospedaliera? Sulle case della salute? Ancora non si sa nulla”. L’ultimo punto che tocca Rossetti è quello della cultura e dell’istruzione. “Leggendo i documenti sulle politiche di Bilancio della giunta – conclude il consigliere del Pd – abbiamo notato che la pianificazione della cultura, del turismo, della caccia, della scuola e della formazione è stata trasferita del Consiglio alla giunta, esautorando l’aula eletta dai cittadini liguri”.