Stasera in consiglio comunale la mozione di Casano (Fdi-AN) contro l’adesione al progetto Sprar

21 dicembre 2015 | 09:06
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Stasera in consiglio comunale la mozione di Casano (Fdi-AN) contro l’adesione al progetto Sprar

“In un momento di grave crisi economica e forte disagio sociale che vede un numero sempre crescente di famiglie italiane in stato di povertà, riteniamo inaccettabile continuare a spendere cifre esorbitanti per l’accoglienza”

Imperia. “Con questa delibera – scrive il consigliere Casano – il Comune di Imperia intende espressamente rafforzare la logica e la cultura dell’accoglienza aumentando così il numero di immigrati irregolari sul nostro territorio.

Stiamo parlando di alloggi, case, appartamenti dati gratuitamente per un tempo indefinito a immigrati, il più delle volte clandestini, a cui verrà riconosciuto il diritto di asilo politico solo nella metà dei casi.

E’ evidente che in questo modo finanziamo con soldi pubblici non solo chi ha diritto all’asilo politico ma anche e soprattutto quella stragrande maggioranza di immigrati che entrano clandestinamente nel nostro paese senza alcun titolo per essere considerati rifugiati .

In un momento di grave crisi economica e forte disagio sociale che vede un numero sempre crescente di famiglie italiane in stato di povertà, riteniamo inaccettabile continuare a spendere cifre esorbitanti per l’accoglienza con il risultato finale di alimentare il traffico di esseri umani e diminuire la sicurezza del nostro Paese. Nel 2015 lo Stato italiano ha speso più di 800 milioni di euro per i programmi di accoglienza mentre ai cittadini italiani viene tagliato praticamente tutto senza contare i non pochi casi di terroristi cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato.

Al di là della facile retorica e del buonismo, serve il coraggio di contrastare un meccanismo inaccettabile che non risolve il problema immigrazione, alimenta il mercato di uomini e il business legato all’immigrazione, e soprattutto alimenta il senso di ingiustizia tra i cittadini italiani che vivono in difficoltà sempre maggiori e spesso completamente abbandonati dallo Stato.”