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Si alla vendita dell’ex tribunale di Sanremo, le opposizioni insorgono

21 dicembre 2015 | 08:49
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Si alla vendita dell’ex tribunale di Sanremo, le opposizioni insorgono
Si alla vendita dell’ex tribunale di Sanremo, le opposizioni insorgono
Si alla vendita dell’ex tribunale di Sanremo, le opposizioni insorgono
Si alla vendita dell’ex tribunale di Sanremo, le opposizioni insorgono
Si alla vendita dell’ex tribunale di Sanremo, le opposizioni insorgono
Si alla vendita dell’ex tribunale di Sanremo, le opposizioni insorgono

Lunga la discussione in consiglio comunale, Trucco del PD: “Non sono contento di vendere un immobile del genere ma bisogna accettare la necessaria cessione per motivi di responsabilità”

Sanremo. Consiglio comunale di domenica dove all’unico punto all’ordine del giorno c’è la discussione dell’alienazione dell’ex tribunale di Sanremo. Il primo a prendere la parola è stato l’assessore Menozzi che ha ricostruito la cronistoria della pratica. Una vendita obbligata che permetterebbe di non sforare il patto di stabilità, grazie ai circa 8 milioni di euro che entrerebbero nelle casse di Palazzo Bellevue.

“Il patto in questo momento – ha detto il sindaco Biancheri – è di circa 12 milioni euro e con una differenza mancante di circa 3,5 milioni di euro. Se si riuscisse ad ottenere il 50% del canone Rai basterebbe a coprire la somma mancante e la Rai sta cercando di venirci incontro ma non abbiamo ancora una risposta ufficiale.” Il sindaco ha poi elencato gli interventi svolti in città durante l’ultimo anno e “con la vendita del tribunale riusciremo a finanziare nuove opere.”

“Sforare il patto di 12 milioni di euro sarebbe un danno enorme per l’ente, mentre per 2,5 milioni sarebbe più gestibile. Oggi questa scelta è importante perchè darà la possibilità di continuare il nostro percorso”, ha evidenziato il sindaco.

Il primo a prendere la parola dalle fila dell’opposizione è il capogruppo di FI Solerio: “con la procedura di alienazione il patto di stabilità non ha niente a che vedere.” Ancora FI con Baggioli: “Deliberiamo la vendita di un immobile ad un costo minore di quanto valga.  Voi stasera vi prendete carico di certificare che il valore di quell’immobile è di 8 milioni, voi lo svendete!”

Antonelli di Sanremo Attiva: “Noi vendiamo un immobile oltre al 55% in meno ai dati ufficiali. Voi stasera vi prendete questa responsabilità.” E ancora: “qui abbiamo un ente pubblico strozzato e quello non è un prezzo congruo, è l’unico possibile.”

Lombardi di FdI-AN: “Voi dovete giustificare la svendita di un bene pubblico.” E Berrino di FdI-AN: “I consiglieri comunali stasera approvano il valore di vendita ma lei ha avversari che oggi sono alleati a dire queste cose, lei parla anche a nome loro. Tutto questo per salvare la giunta per non aver rispettato il patto di stabilità, è lecito vendere a 8 milioni cosi facciamo qualche altro lavoro? Io non lo so, però questa minoranza le ha approvato tante pratiche che andavano nell’obiettivo di migliorare la città. Le nostre battaglie sono argomentate e il sentirsi ogni volta derisi da voi non va bene per il proseguo dei lavori di questo consiglio.”

Il M5S con Paola Arrigoni: “Questa sera la città di Sanremo è sicuramente più povera grazie a voi, un altro pezzo di storia di Sanremo che verrà svenduto.” Fera del gruppo misto: “Prendete queste decisioni perchè siete attaccati alle poltrone. Io mi chiedo come si fa a dare un valore di 8 milioni di euro quando i parametri dell’ufficio del registro parlano di altre cifre.”

Prende poi la parola per la maggioranza il consigliere Trucco del PD: “Non sono contento di vendere un immobile del genere ma bisogna accettare la necessaria cessione per motivi di responsabilità. Non mi spaventa la scelta del sindaco, l’azione deve essere fatta pur con qualche rammarico.”

Sindoni di Sanremo al Centro: “Per non incorrere in quelle sanzioni dette prima si deve vendere qualcosa e collegare questa pratica ad una poltrona non c’entra proprio.” Robaldo del PD :”Abbiamo avuto necessità di farlo, questa scelta è stata fatta perchè l’offerta era di un milione di euro in più rispetto a quella della Cassa Depositi e Prestiti. Io lo faccio per non mandare all’aria questa città, in questo modo non aumenteremo le tasse.”

Dopo una lunga discussione in aula, a tarda notte la pratica è passata con i voti della maggioranza.